Approfondimenti

2015. Je suis la France

François Le Pen. Mai un articolo di un quotidiano italiano sulla politica francese ha avuto un risalto cosi grande sulle sponde della Senna. La prima pagina del manifesto  (del 24 dicembre) racconta infatti un presidente socialista ossessionato dai sondaggi al punto di sposare le idee più odiose del Fronte nazionale.

Dopo gli attentati del 13 novembre, François Hollande, nella fretta e sotto l’effetto dell’emozione, aveva promesso di inserire nella Costituzione francese la possibilità di privare della cittadinanza i francesi condannati definitivamente per terrorismo. Detto, fatto.

La misura riguarda tutti i francesi? No. Solo quelli che hanno un doppio passaporto anche se nati in Francia. Sono oltre 4 milioni di persone.

Con questa misura “Hollande ha istituito due categorie di francesi, quelli che lo sarebbero indubbiamente e coloro che non lo sarebbero completamente perché i loro genitori o i nonni non lo erano”, sostiene Le Monde. In sostanza un governo socialista ha deciso che i francesi non sono tutti uguali e che in nome della guerra all’Isis si può tradire il primo articolo della Costituzione del 4 ottobre 1958 La Francia è una repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale. Essa assicura l’eguaglianza dinanzi alla legge a tutti i cittadini senza distinzione di origine, di razza o di religione e l’articolo 2 Il motto della Repubblica è “Libertà, Eguaglianza, Fraternità”.

Sul suo blog l’economista Thomas Piketty scrive: “All’incompetenza economica ecco che il governo aggiunge l’infamia. Non contento di essersi sbagliato su tutta la linea sulla scelta delle politiche economiche fin dal 2012, con il risultato di un aumento della disoccupazione e della xenofobia, ecco che il governo francese si mette a correre dietro al Fronte Nazionale imponendo una misura di privazione della nazionalità che la sinistra ha sempre combattuto, creando un’ineguaglianza insopportabile e stigmatizzante — oltre ad essere totalmente inutile e inefficace nella lotta al terrorismo – per milioni di francesi nati in Francia, il cui solo torto è di aver acquisito nel corso della vita una seconda nazionalità per ragioni familiari”.

Il franco marocchino Ali Badou, giornalista a Canal +, ha twittato: “Ho sempre pensato che aver la doppia cittadinanza fosse una ricchezza. Oggi scopro che è un problema.#jesuisbinational”.

Samir Khebizi è direttore dell’associazione La Tête de l’Art di Marsiglia. Il 24 dicembre ha scritto su Libération una lettera aperta al presidente Hollande:

“Mi chiamo Samir, Sam per gli amici. Sono francese. Sono nato in Francia. Sono cresciuto e vivo a Marsiglia. I miei parenti sono di origini algerina. Mi hanno educato nel culto dell’integrazione come, all’epoca, tutti i miei compagni di classe provenienti da numerosi Paesi. (…)

Con l’annuncio delle vostre misure, la settimana prossima corro all’ambasciata algerina per rivendicare il mio diritto alla doppia cittadinanza. Come una reazione viscerale, come un atto politico, come un tentativo di riparazione all’insulto che fate ai valori repubblicani che mi sono stati inculcati. (…)

Nella mia regione mi batto, come tanti altri, contro un FN che era alle porte della presidenza della regione Paca. Non sono sicuro che voi siate il mio alleato in questa battaglia. L’originale sarà sempre preferito alla fotocopia soprattutto quando le misure annunciate sono liberticide e demagogiche.

Signore presidente, state usando una bomba che, tentando di distruggere un covo di topi, distrugge la città e purtroppo, nel frattempo, i topi, astuti, si saranno nascosti altrove … forse grazie al loro unico passaporto francese. Riflettete velocemente e bene, signor Presidente, ma soprattutto riflettete con giudizio!”.

Marine-Le-Pen-veut-recuperer-les-decus-de-Francois-Hollande_article_popin

Durante il governo filonazista di Vichy, da Londra, il generale Charles De Gaulle disse che “la Francia è prima di tutto un’idea da difendere”. Un’idea che i terroristi del 7 gennaio non hanno potuto scalfire. All’indomani della mobilitazione del 11 gennaio contro la strage di Charlie Hebdo e all’attacco al supermercato Kohser, Radio Popolare aveva scritto: “La Parigi che ha parlato al mondo non ha manifestato contro qualcuno, non odia, non vuole vendicarsi, non ha chiesto la pena di morte né la chiusure delle frontiere. Semplicemente ha ricordato che uno dei beni  più preziosi dell’essere umano è la libertà. È molto più avanti rispetto ai dirigenti europei, incapaci di declinare la parola libertà ai nostri giorni, ossessionati dalla sicurezza e persi tra le  virgole dei patti di stabilità. la manif ha mandato un  messaggio importante ai francesi di cultura musulmana che si sentono sotto osservazione. A loro nessuno ha chiesto dei conti, perché – come molti hanno affermato – siamo tutti  cittadini francesi e vogliamo vivere liberi nel nostro paese. O come titola oggi Libération: siamo un popolo. Uno schiaffo  per tutti le sigle del terrore che speravano di  innescare uno guerra di religione in Francia. la Parigi de 11 gennaio è certamente migliore dei leader populisti, razzisti e xenofobi, perché , nonostante tutto, ha ribadito in queste tremende giornate che non ha paura dell’altro.”

La riforma costituzionale, che include anche lo stato d’emergenza, sarà esaminata all’inizio di febbraio dall’Assemblea Nazionale. Per passare ci vuole una maggioranza di tre quinti. Sinistra, verdi e numerosi socialisti sono indignati e contrari. Il governo socialista avrà quindi bisogno dei voti della destra mentre i due senatori e due deputati del FN hanno già annunciato la loro intenzione di votare a favore della decadenza della cittadinanza.

Intanto Parigi, che ha mostrato una grande civiltà nonostante le ferite e le paure, si è schierata con i bi-nazionali. Il sindaco, la socialista Anne Hidalgo, si è detta “fermamente contraria” al ritiro della nazionalità francese. Il consiglio comunale della capitale ha votato a maggioranza una mozione per ribadire i valori fondamentali: no alla stigmatizzazione, no allo strappo allo ius soli. Parigi ha cosi onorato la memoria della generazione Bataclan che, come ricordava Libé, trovava la felicità in uno spazio urbano dove coesistono negozi di moda, bar pakistani, caffè arabi, ristoranti cinesi, librerie musulmane e sinagoghe.

Perché da sempre nel decimo e undicesimo arrondissement, colpiti non a caso dall’Isis il 13 novembre, vivono in totale armonia #jesuischarlie, #jesuisparis #jesuisbinational.

  • Autore articolo
    Chawki Senouci
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 22/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-04-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 22/04 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-04-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 22/04/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-04-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 22/04/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di mercoledì 23/04/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 22-04-2025

  • PlayStop

    Avenida Brasil di martedì 22/04/2025

    La trasmissione di musica brasiliana di Radio Popolare in onda dal 1995! Da nord a sud, da est ad ovest e anche quella prodotta in giro per il mondo: il Brasile musicale di ieri, di oggi e qualche volta di domani... Ogni martedì dalle 23.00 alle 24.00, a cura di Monica Paes. Potrete anche, come sempre, scaricare i podcast e sentirla quando e quante volte volete... https://www.facebook.com/groups/avenidabrasil.radio/ https://www.facebook.com/avenidabrasil.radio/

    Avenida Brasil - 22-04-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 22/04/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 22-04-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 22/04/2025 - ore 21:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 22-04-2025

  • PlayStop

    Tutti in classe di martedì 22/04/2025

    a cura di Alex Corlazzoli e Lara Pipitone

    Tutti in classe - 22-04-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 22/04/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 22-04-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 22/04/2025

    1-La fame si aggrava nella Striscia di Gaza. Da 50 giorni Israele impone un blocco totale sugli aiuti umanitari. ( Martina Festa) 2- “Nessuna pace è possibile senza disarmo “ Papa Francesco un uomo solo di fronte alle multinazionali belliche. ( Danilo de Biasio Fondazine Diritti Umani) 3- “Il lascito di Francesco è una chiesa vicina ai poveri tra i poveri “ Reportage di Marta Facchini da Villa 21 una delle baraccopoli più problematiche di Buenos Aires. 4-Stati unite. Verso la resa dei conti tra Donald Trump e le università americane dopo che Harvard ha fatto causa al governo federale. ( Roberto Festa) 5-Spagna. Nel cinquantesimo anniversario della fine del Franchismo l’estrema destra usa TIK TOK per lanciare la campagna negazionista tra i più giovani ( Giulio Maria Piantadosi) 6-Rubrica Sportiva: A Boston 50 anni fa la prima maratona a sedie a rotelle. Nell’edizione 2025 l’ottava vittoria del campione svizzero Marcel Hugh. ( Luca Parena)

    Esteri - 22-04-2025

  • PlayStop

    Supercar Ratzinger

    quando aderiamo con grande sobrietà al lutto nazionale per la morte di un capo di stato estero, sottoponiamo a Norma De Cavillis alcuni casi civilistici degni di nota e infine ci occupiamo di odonomastica antifascista in un luogo davvero impegnativo: Salò

    Poveri ma belli - 22-04-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di martedì 22/04/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 22-04-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 22/04/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 22-04-2025

  • PlayStop

    Max Casacci presenta il terzo episodio del progetto "Eartphonia"

    Oggi a Jack Niccolò Vecchia ha intervistato Max Casacci per raccontare con lui il terzo episodio del suo progetto "Eartphonia", che lo ha portato in Franciacorta per "Through the grapevine, realizzato con i suoni del vino; suoni e rumori catturati nelle cantine dell'azienda vitivinicola Bersi Serlini.

    Clip - 22-04-2025

  • PlayStop

    Moni Ovadia, lo spettacolo "Laudato si'" ispirato all'enciclica di Papa Francesco

    L'enciclica “Laudato si’” di Jorge Mario Bergoglio ebbe grande risonanza nel 2015 per i contenuti e il linguaggio inediti per la comunicazione vaticana. Conteneva infatti un appello molto esplicito alla tutela dell’ambiente, alla luce della pressante emergenza climatica e sociale, oltre ad altre significative considerazioni sulle gravi conseguenze dello sfruttamento intensivo delle risorse del pianeta e sulle disparità delle condizioni sociali in molte parti del mondo. Moni Ovadia ha ispirato all’enciclica un suo recente lavoro teatrale e ha condiviso con noi alcune riflessioni sul Pontefice appena scomparso…

    Clip - 22-04-2025

  • PlayStop

    Playground di martedì 22/04/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 22-04-2025

Adesso in diretta