Nemmeno il calo del traffico in questi giorni festivi è servito a riportare la qualità dell’aria della pianura padana a livelli accettabili.
Le centraline dell’Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente, nel giorno di natale hanno registrato dati allarmanti: Milano città viaggiava intorno ai 60 microgrammi per metro cubo. In provincia di Monza e brianza si arriva a 70, così come a Lecco e Cremona. Un po’ meglio, anche se sempre al di sopra dei limiti consentiti dalla legge (50 microgrammi per metro cubo), a Mantova e Varese. E anche le previsioni meteo, che parlano di giorni di sole e temperature miti almeno fino alla prossima settimana, non migliorano la situazione.
Insomma, continua l’emergenza inquinamento in tutta la Pianura padana. Ora, in attesa delle decisioni che verranno prese, forse, luedì pomeriggio dal tavolo convocato da Regione Lombardia, il comune di Milano e altre città lombarde provano a correre ai ripari con misure emergenziali. Tre giorni di blocco totale del traffico, da lunedì 28 dicembre a mercoledì 30, dalle 10 alle 16. “Si prova a fare qualcosa, ben sapendo che servirebbero misure più ampie”, dice Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità del Comune di Milano.
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Pierfrancesco Maran: servirebbero misure antismog più ampie
“Un provvedimento che può fare qualcosa, ma che rischia di non bastare”, conferma anche Giovanni Viegi, pneumologo del Cnr.
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Giovanni Viegi: c’è il rischio che il blocco del traffico non basti
“Insomma, bene questi provvedimenti tampone, in attesa però che il governo centrale faccia qualcosa a livello strutturale”, dice Stefano Ciafani, di Legambiente.
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