Un enorme incendio ha distrutto la più grande istituzione scientifica del Brasile e una delle collezioni etnografiche ed etnologiche di tutta l’America Latina, il Museu Nacional di Rio de Janeiro, fondato nel 1818 dal Re João VI di di Braganza.
Una collezione da 20 milioni di pezzi che includeva anche il più antico scheletro umano ritrovato in America Latina e la più grande biblioteca di antropologia di tutto il Brasile, così come reperti archeologici romani ed egiziani e anche uno dei meteoriti più grandi al Mondo.
Le fiamme sono divampate per cause ancora da accertare nella tarda serata di domenica 2 settembre, quando la struttura aveva già chiuso al pubblico. I vigili del fuoco sono entrati in azione tempestivamente, ma l’incendio si era già esteso e per quando le fiamme sono state domate la quasi totalità dell’edificio centrale, quello in cui erano conservati i reperti più importanti, era già andato distrutto.
Abbiamo intervistato l’antropologo Nené Ribeiro, che aveva lavorato a lungo all’interno del museo.
Il Museu Nacional era la più grande e antica istituzione museologica del Brasile. Dentro ci sono più di 20 milioni di pezzi etnografici, etnologici, naturalistici. Lì dentro si trovava, e spero che si trovi ancora, il più antico fossile umano delle Americhe, chiamata Luzia: aveva circa 12mila anni quando è stata scoperta nel 1974. Nel Museo c’è uno dei più grandi meteoriti del Mondo, il secondo più grande quando è stato rinvenuto nel 1784. È conservato lì dal 1888. Quest’anno il Museu Nacional aveva compiuto 200 anni. Tragicamente non ci sarà più, non ci saranno più le mummie di un gruppo precolombiano, non ci saranno più le mummie che l’imperatore, nel 1820, aveva portato dall’Egitto. Non ci sarà più il più grande centro etnografico ed etnologico dell’America Latina, dove io sono stato a studiare.
È una grave perdita non solo per la città di Rio De Janeiro e per il Brasile, ma anche per tutta l’America Latina.
Per tutta l’America Latina, per tutto il Brasile. Nel palazzo in cui ha vissuto la famiglia reale del Brasile c’è stata la prima assemblea costituente repubblicana brasiliana e dall’anno dopo è diventato il Museu Nacional. Per dare un’idea del patrimonio storico e simbolico di questo palazzo che regnava sul quartiere di São Cristóvão, lì si trovava la più grande biblioteca di antropologia del Brasile. Lì sono passati tutti i più grandi antropologi del Mondo. Tutto questo oggi è andato in fiamme.
Quando Michel Temer dice che è una perdita incalcolabile, dice il vero.
Dice il vero, anche se non lo pensa. Al Museo erano stati tagliati i fondi e l’amministrazione si era dovuta mettere a cercare nuovi fondi nel Banco Nacional de Desenvolvimento e anche tutta la ricerca brasiliana è stata tagliata da questo governo. Quello che stanno dicendo su Facebook i colleghi del Museo che ho conosciuto personalmente è che questo è un crimine dello Stato che ha lasciato distruggere un patrimonio che non è più recuperabile. Sono state perdute delle ricerche, materiali ad appunti dei ricercatori, le musiche che non potranno mai più essere registrate. Il Museo era un palazzo di 200 anni e che oggi è praticamente distrutto.
RIASCOLTA L’INTERVISTA