Gli imprenditori del Nord Est sono molto preoccupati. Non si fidano del governo Salvini-Di Maio. Considerano una sciagura il “decreto dignità”, sono dubbiosi sulla flat tax e il reddito di cittadinanza, temono che dal braccio di ferro con Bruxelles ci sia più da perdere che da guadagnare.
Per Matteo Salvini è un problema. Se il Movimento 5 Stelle può infatti permettersi di guardare altrove, la Lega (o come si chiamerà…) no. Il Veneto di Luca Zaia è troppo importante per alzare le spalle di fronte al malcontento delle imprese locali. E gli imprenditori del Nord Est, tradizionale bacino di voti per la Lega, non si fanno certo convincere da un video su Facebook.
Alessandro Riello è presidente di Aermec, capofila del Giordano Riello International Group, che raggruppa cinque aziende con oltre 1.650 addetti. Il colosso della climatizzazione, fondato nel 1961 da Giordano Riello, padre di Alessandro, ha chiuso il 2017 con un fatturato di 210 milioni di euro. E’ stato anche presidente di Confindustria Verona.
Ecco quello che pensa del governo, delle prospettive dei prossimi mesi. E di Salvini.
“Quello che mi sento di dire è che in questo momento più che scontento, tra gli imprenditori del Veneto, me compreso, si respira un’aria di grande preoccupazione”.
In che senso?
“Da una parte c’è tutta una normativa che riguarda il lavoro e che modifica il jobs act. E’ stato molto criticato ma alla fine, se guardo la mia stessa realtà, ha portato dei risultati estremamente positivi perché il contratto a tutele crescenti ci ha consentito di stabilizzare molti posti di lavoro. Nella mia realtà si tratta circa del 10% della forza lavoro”.
Quindi il Decreto dignità lo boccia…
Non voglio dire che farà crescere la disoccupazione ma senz’altro non porterà ad una stabilizzazione dei posti di lavoro, anzi, direi che rischiamo di tornare indietro.
Quale altra preoccupazione ha?
Sono state fatte tante promesse da chi ci governa, ma non riusciamo a renderci conto se la cognizione e la capacità di fare i conti con la realtà queste persone ce l’abbiano veramente… Temiamo che si interrompa un ciclo positivo che, da due anni e mezzo, faceva registrare nel nostro paese degli sviluppi importanti di crescita.
Che aspettative ha per la manovra economica?
Vedremo, francamente non vorrei che ci fosse una grande pubblicità ma che poi alla fine non tornando i conti tutto restasse fermo. O comunque non soddisfasse le aspettative degli italiani. D’altra parte, io ritengo che questo governo nasca molto per un momento di protesta, di pancia. Mi auguro che riescano a fare qualcosa ma francamente se le attese sono tante, sono tanti anche i dubbi.
Senta Riello, chi è il vostro interlocutore del governo? Salvini, Di Maio, con chi parlate?
(pausa) Eh… questa è una bella domanda. Io direi che al momento è un dialogo tutto da costruire…
Quindi al momento il dialogo non c’è?
Francamente non è ancora partito così come dovrebbe essere.
Le piace Salvini?
Le risponderò così: la Lega non è stato mai un partito che ha raccolto il mio voto… E Salvini si lascia andare ad atteggiamenti, diciamo, estemporanei.
E Di Maio?
Bé, è arrivato da poco, non posso dare un giudizio compiuto su di lui. Ma non mai votato i 5 Stelle.