Approfondimenti

Assad responsabile del 95% delle vittime civili

Dopo quasi cinque anni di guerra e probabilmente più di 300mila morti la comunità internazionale sta cercando una soluzione diplomatica alla crisi siriana. Nelle scorse settimane due riunioni a Vienna, questo fine settimana un nuovo incontro a New York. Per la prima volta partecipano tutti gli attori esterni della guerra siriana. Non solo Stati Uniti e Russia ma anche Arabia Saudita, Turchia e soprattutto Iran.

Il conflitto siriano e anche una guerra per procura, dove le potenze mondiali e regionali cercano di affermare la loro presenza in Medio Oriente. Il fatto che si parlino è quindi importante. L’obiettivo finale, però, è quello di portare al tavolo negoziale le fazioni siriane che si stanno facendo la guerra dal marzo del 2011: il regime di Assad e l’opposizione. Russi e americani hanno concordato in linea di massima una road map che prevede, a partire da gennaio, un cessate il fuoco, un governo di transizione dopo sei mesi, elezioni dopo 18 mesi.

Le modalità, però, vanno ancora fissate. E qui iniziano i problemi. Due i nodi principali: il futuro di Bashar al-Assad e la partecipazione dei gruppi armati alla trattativa. Il fronte anti-regime continua a chiedere che Assad non partecipi alla transizione. Di opinione opposta, ovviamente, il governo di Damasco. La comunità internazionale ha raggiunto su questo un punto di compromesso: il negoziato comincia con Assad e in linea di massima finisce senza il presidente siriano. Una via di mezzo che ha convinto gli sponsor del regime, Russia e Iran, a dialogare con l’occidente sulla Siria.

Sul ruolo dei ribelli nel negoziato entra invece in gioco la questione dei gruppi terroristici. Assad e i suoi alleati si oppongono alla presenza di qualsiasi gruppo islamico. Ovvia l’esclusione di al-Nusra, il braccio siriano di al-Qaida, più incerto invece il destino di altri gruppi, come Ahrar al-Sham, che hanno una rigida interpretazione della religione islamica ma anche una solida base sociale. Il problema è che si tratta di realtà importanti che controllano ampie zone di territorio, soprattutto nel nord della Siria.

Per il successo di qualsiasi negoziato, a maggior ragione in una situazione così complessa come quella siriana, è necessaria la massima rappresentatività possibile.

In questi giorni alcuni esponenti dell’opposizione hanno detto che il primo responsabile di atti di terrorismo in Siria è il regime. Due rapporti pubblicati questa settimana hanno ricordato proprio le responsabilità del governo.

Secondo la Rete Siriana per i Diritti Umani, un’organizzazione indipendente che lavora con le Nazioni Unite, Assad ha provocato il 95% delle vittime civili. Le operazioni dell’esercito siriano e dei suoi alleati avrebbero ucciso almeno 181mila persone, compresi 19mila bambini.

Nell’ultima settimana i raid russi e siriani si sono concentrati sulla provincia di Lattakia (costa mediterranea), su Aleppo e sulla regione di Ghouta a est di Damasco.

I raid sono andati avanti per un giorno intero – ci ha raccontato Tariq, un insegnante d’inglese che vive Kferbatna, nella periferia orientale di Damasco – . Sembravano non finire mai. Hanno colpito diversi edifici vicino a casa mia. Siamo vivi per miracolo. Dopo anni di assedio ci hanno anche bombardato”.

L’altro rapporto pubblicato in questi giorni è di Human Rights Watch e si intitola Se i morti potessero parlare. Dopo una ricerca durata quasi un anno l’organizzazione per i diritti umani ha ricostruito le storie di alcuni cittadini siriani morti nelle carceri dei servizi di sicurezza. Human Rights Watch è partita dalle foto fatte uscire dalla Siria da un disertore, nome in codice Cesare, che durante il suo lavoro negli ospedali militari aveva fotografato più di 28mila cadaveri. Dopo questa verifica, seppur parziale, il suo materiale acquista credibilità.

L’intervento russo prima e gli attentati di Parigi poi hanno portato l’attenzione dell’intera opionione pubblica mondiale sullo Stato Islamico. In questo processo, comprensibile, si sono però persi di vista alcuni elementi importanti, che bisogna tenere a mente se si vuole capire sul serio quello che sta succedendo in Medio Oriente. Assad non è solo responsabile di decine di migliaia di morti tra la popolazione civile, è anche co-responsabile per il rafforzamento dell’ISIS. Prima dello scoppio della guerra civile in Siria il governo di Damasco ha facilitato il passaggio di molti estremisti islamici verso l’Iraq. Alcuni sono poi tornati in Siria sotto la bandiera dello Stato Islamico. Il regime ha liberato anche diversi criminali che negli anni si sono arruolati nell’ISIS. E infine dietro alla profonda radicalizzazione di alcuni cittadini siriani, diventati miliziani del Califfato, c’è anche la durissima repressione di Assad, prima e durante la guerra.

Lo sforzo diplomatico di queste settimane è senza precedenti. Il momento va quindi sfruttato fino in fondo. Allo stesso tempo, trattandosi di un attore così importante, la partecipazione di Assad al negoziato è indispensabile, almeno in un primo momento. Ma le azioni e le responsabilità del regime non vanno dimenticate, altrimenti il processo di pace non porterà da nessuna parte.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 24/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 24-12-2024

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 24/12 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 24-12-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 24/12/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-12-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 20/12/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di mercoledì 25/12/2024

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 24-12-2024

  • PlayStop

    Avenida Brasil di martedì 24/12/2024

    La trasmissione di musica brasiliana di Radio Popolare in onda dal 1995! Da nord a sud, da est ad ovest e anche quella prodotta in giro per il mondo: il Brasile musicale di ieri, di oggi e qualche volta di domani... Ogni martedì dalle 23.00 alle 24.00, a cura di Monica Paes. Potrete anche, come sempre, scaricare i podcast e sentirla quando e quante volte volete... https://www.facebook.com/groups/avenidabrasil.radio/ https://www.facebook.com/avenidabrasil.radio/

    Avenida Brasil - 24-12-2024

  • PlayStop

    Vinicio Capossela racconta il suo disco di Natale, SCIUSTEN FESTE N.1965

    L'ultimo disco di Vinicio Capossela è dedicato al Natale. SCIUSTEN FESTE N.1965 nasce infatti dai mitici concerti natalizi al Fuori Orario di Taneto di Gattatico, con un repertorio in parte davvero natalizio, in parte scelto per uno spirito affine alla festa più comandata che ci sia. In una lunga intervista realizzata da Claudio Agostoni e Niccolò Vecchia, un Vinicio in formissima ci ha guidato all'ascolto di questo suo nuovo lavoro che in questi giorni ha preso forma, con grande successo, anche nella dimensione live.

    Gli speciali - 24-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 24/12/2024 - ore 20:33

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 24-12-2024

  • PlayStop

    Popsera di martedì 24/12/2024

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 24-12-2024

  • PlayStop

    Il meccanico dei miei stivali

    quando Claudio Agostoni racconta un aneddoto truffaldino che passerà agli annali, Andrea Cegna presenta il viaggio di Radio Pop in Messico, svariati benemeriti ascoltatori arrivano in studio per fare man bassa di fumetti di Piantagioni e Capibirra e infine, insieme a Davide, scendiamo nelle strade del principato di Monaco a bordo di moderne e velocissime biciclette a pedalata assistita

    Poveri ma belli - 24-12-2024

  • PlayStop

    Playground di martedì 24/12/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 24-12-2024

  • PlayStop

    Jack di martedì 24/12/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 24-12-2024

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 24/12/2024

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 24-12-2024

  • PlayStop

    Cult di martedì 24/12/2024

    Oggi a Cult: "Schiaccianoci" al Piccolo Teatro Studio Melato con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli; gli appuntamenti delle feste della Raffaele Koehler Swing Band; Flavio Pirini e Folco Orselli al Teatro della Contraddizione con lo spettacolo-concerto "Tra"; la rubrica ExtraCult a cura di Chawki Senouci....

    Cult - 24-12-2024

Adesso in diretta