Saranno il 7 di febbraio le primarie del centrosinistra di Milano, lo ha deciso la riunione di ieri pomeriggio delle forze politiche e civiche che appoggiano la giunta del sindaco Giuliano Pisapia. Le raccolte firme per le candidature inizieranno il 12 dicembre e dureranno un mese. C’è stato quindi un ripensamento da parte del Pd cittadino, che aveva chiesto di spostarle alla fine di marzo, o almeno all’inizio, per farle coincidere con il Primarie Day nazionale.
Nei giorni scorsi le polemiche e le discussioni nel centrosinistra milanese erano aumentate, dopo che il partito democratico aveva disertato l’ultima riunione prima dell’inizio della raccolta firme, prevista inizialmente per il 7 dicembre. Il Pd aveva chiesto a Sel lealtà al risultato della consultazione, oltre che lo spostamento della consultazione. I nodi politici che stanno aprendo i due candidati non ancora ufficializzati, il commissario unico a Expo Giuseppe Sala e la vicesindaca di Milano Francesca Balzani, avevano creato discussioni e il bisogno di un ulteriore passaggio politico. Probabilmente anche per la necessità del segretario nazionale Matteo Renzi di vedersi con Sala.
Il commissario unico, dopo essersi detto inizialmente contrario alle primarie, poi di volerle ma chiedendo che non fossero un rodeo, si sarebbe spinto nell’incontro in Prefettura del 7 dicembre addirittura a chiederle nella data indicata inizialmente, il 7 febbraio. Probabilmente la forza politica che sta assumendo la candidatura della Balzani, che sta coalizzando gran parte del centrosinistra grazie all’appoggio di fatto del sindaco Giuliano Pisapia, ha indotto al cambio di strategia.
Intanto, però, gli unici aspiranti candidati ufficiali alle primarie di Milano rimangono Pierfrancesco Majorino, Lele Fiano, Roberto Caputo, e Maurizio Iannetta.
Nella vicenda della candidatura di Giuseppe Sala sta anche entrando la sostituzione del manager alla guida di Expo spa. L’attuale commissario unico all’Esposizione è infatti consigliere di amministrazione nominato dal socio Comune di Milano, e amministratore delegato votato dal cda. E’ quindi da capire se ci sarà una proposta di nomina da parte del partito democratico, in che tempi, se gli altri soci attenderanno i necessari tempi, oppure se daranno le deleghe operativa alla presidente Diana Bracco. Dopo la condanna in primo grado a quattro mesi per induzione indebita dell’ex direttore generale Christian Malangone, non sembrerebbe che nella società dell’Esposizione vi siano altri manager che possano prendere l’eredità di Sala.