“Ci attaccano perché facciamo cose normali”. Salvatore Fuda è il giovane sindaco di Gioiosa Ionica, in Calabria. Uno che sta faticosamente costruendo cambiamento e buona amministrazione in un territorio bello, pieno di passioni, difficile nel cuore della Locri, così come è stato descritto dall’ associazione antimafia Da Sud.
Una storia di impegno sociale, dai circoli di Rifondazione Comunista fino alla lista civica “Gioiosa bene comune” con cui, nel 2013, vince a sopresa le elezioni comunali. La notte tra sabato e domenica sconosciuti hanno sparato colpi di pistola contro la sua auto e quella della moglie. “Sono spari contro un’intera comunità e la sua voglia di cambiare” dice con voce provata Salvatore Fuda.
“Non sappiamo chi può essere stato, e questo ci spaventa. Ma speriamo di capirlo presto. Il lavoro sui beni confiscati, sull’amministrazione trasparente… per noi è un lavoro normale. Ecco, questo è il paradosso: qui nella Locride, fare cose “normali” può portare a queste reazioni”. A Fuda è arrivata la solidarietà delle associazioni che si battono contr la ‘ndrangheta, e anche di molti sindaci della zona. Queste le sue parole ai nostri microfoni.