Approfondimenti

Francia: l’onda nera del Fronte Nazionale arriva da lontano

I giornali francesi e quelli europei parlano di shock, ma il trionfo del Fronte Nazionale nelle elezioni regionali era previsto, atteso, e ora, a qualche ora dalla chiusura delle urne, già quasi elaborato. La Francia sta dolcemente scivolando nelle braccia di Marine Le Pen; è lei ora la candidata favorita per la corsa all’Eliseo del 2017,  la donna da battere tra due anni per impedire che la presidenza francese cada nelle sue mani.

Il Fronte Nazionale è ora il primo partito di Francia con il 28% dei voti. Il centrodestra guidato da Francois Sarkozy è al secondo posto con il 26. 89%, mentre i socialisti sono al 23%. L’ex presidente è il grande sconfitto di questa tornata elettorale. Si era presentato come l’uomo che poteva arginare l’avanzata della Le Pen. Ha fallito la missione e ora la sua leadership vacilla in vista delle presidenziali del 2017.

La vittoria del Fronte Nazionale arriva da lontano. Il trend è iniziato alcuni anni fa;  l’elettorato francese è andato alla ricerca di una risposta identitaria nazionale e anti europea  in un momento di crisi politica ed economica.  La strage del Bataclan non è stato l’elemento decisivo,  ma solo un fattore di convinzione in più per milioni di francesi che avevano già deciso di votare per la Le Pen.

“L’onda di Marine Le Pen arriva da più lontano. Dalla crisi economica, dal tasso di disoccupazione. Questo voto dimostra che la Francia è uno dei paesi più in crisi dell’Unione Europea” – dice Piervirgilio Dastoli, allievo di Altiero Spinelli.  “Il Fronte Nazionale ha avuto il voto dei giovani, degli operai e dei commercianti. I francesi cercano la loro identità. Io penso che dovremmo contrapporre all’idea del ritorno all’identità nazionale un’idea di superiore identità europea”.

Secondo Dastoli,  l’errore del centrodestra di Sarkozy e dei socialisti di Francois Hollande è stato quello di rincorrere la destra sul suo terreno. “Perché gli elettori dovrebbero premiare l’imitazione e non l’originale? Qui hanno votato per l’originale”.

Un voto nazionalista, la cui genesi potrebbe risalire alla bocciatura da parte dei francesi della costituzione europea nel referendum del 2005. Con la contrapposizione a Bruxelles, iniziarono allora le fortune elettorali del Fronte Nazionale, diventate sempre maggiori con il passare degli anni.

La crisi economica del 2008, l‘austerità imposta dall’Ue e dalla Germania, la crescita della questione immigrazione, le delusioni per le presidenze, prima di Nicolas Sarkozy e poi, soprattutto, di Francois Hollande, hanno aggiunto benzina al motore (elettorale)  di un Fronte Nazionale che si è trasformato in una forza di destra più “moderna” con l’avvento alla sua guida di Marine Le Pen.

C’è una crisi di rigetto della politica – dice Marc Semo, editorialista del quotidiano Liberation – C’è la voglia di vedere una politica diversa. Il voto per il Fronte Nazionale è il concentrato di tutte le paure dei francesi. Gli ultimi attentati a Parigi hanno solo accelerato il fenomeno.  Ormai, il partito della Le Pen è radicato nel panorama politico francese e questo rende Marine la favorita per la corsa all’Eliseo. Nel 2017, lei andrà sicuramente al ballottaggio. Vediamo chi la sfiderà”.

Secondo Marc Semo, c’è però la possibilità che, alla lunga, il Fronte possa dividersi (e indebolirsi). Nel nord, industriale e operaio, hanno votato per questa formazione politica i ceti meno abbienti, quell’elettorato che una volta si rivolgeva al Partito Comunista Francese. Nel sud, invece, i voti sono arrivati dalla destra classica: cattolica e integralista, monarchica,  imprenditoriale.  Per ora, Marine Le Pen è riuscita ad affascinare tutti. Sarà così anche in futuro?

  • Autore articolo
    Michele Migone
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 23/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-12-2024

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 23/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-12-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 23/12/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-12-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 20/12/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Popsera di lunedì 23/12/2024

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 23-12-2024

  • PlayStop

    Artisti Fantasma, la strategia delle piattaforme che fa male ai musicisti

    Matteo Villaci intervista Federico Pucci sugli "artisti fantasma", ovvero musica senza veri autori, commissionata da Spotify per riempire le playlist e diluire i compensi degli artisti, esplorando le implicazioni legali e morali di questa pratica e la gestione dei diritti d'autore da parte delle piattaforme.

    Clip - 23-12-2024

  • PlayStop

    Playground di lunedì 23/12/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 23-12-2024

  • PlayStop

    Playground di lunedì 23/12/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 23-12-2024

  • PlayStop

    Jack di lunedì 23/12/2024

    Parliamo del problema degli artisti fantasma su Spotify con Federico Pucci, diamo un'occhiata alla playlist di fine anno di Barack Obama, ai grammys 2025 che saranno assegnati ai Clash e a Prince, della canzone di Robbie Williams estromessa dalle nomination per gli Oscar, e del nuovo brano di Sza con Kendrick Lamar dalla deluxe edition del suo disco SOS

    Jack - 23-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 23/12/2024 - ore 14:29

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 23-12-2024

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 23/12/2024

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 23-12-2024

  • PlayStop

    Milano, aggressione omofoba in Barona

    Insultato e pestato per il solo fatto di essere stato visto in strada mano nella mano col suo compagno. È successo sabato sera, intorno a mezzanotte, a Milano, quartiere Barona. Ivano Cipollaro è finito all’ospedale per i pugni ricevuti. Uscito, ha denunciato l’aggressione. Lo abbiamo sentito nella puntata di Radiosveglia del 23 dicembre.

    Clip - 23-12-2024

  • PlayStop

    Cult di lunedì 23/12/2024

    Oggi a Cult: Paola Minaccioni fra le protagoniste di "Diamanti" di Ferzan Ozpetek; Manuela Accinno sulla mostra "Forest seen from space - Echoes of the Vaia" alla Leica Galerie Milano; Antonio Rezza e lavia Mastrella tornano all'Elfo con "Fratto-X" e festeggiano il capodanno con il pubblico; la rubrica GialloCrovi a cura di Luca Crovi in versione natalizia!

    Cult - 23-12-2024

  • PlayStop

    La conversazione: Manuela Ulivi

    Andrea Monti e Manuela Ulivi

    La conversazione - 23-12-2024

Adesso in diretta