La risalita del centrosinistra unito si può intravedere dai municipi di Roma, il III e l’VIII, il quartiere di Montesacro e quello di Garbatella-Ostiense-Montagnola, due ampie zone della città che hanno una densità di popolazione pari a quelle di due cittadine medie di provincia. Due laboratori che servono oggi per capire che cosa è accaduto ad un pezzo di elettorato che oltre due anni aveva abbandonato la sinistra, che storicamente governava il Municipio VIII per tradirla con i Cinque stelle.
Qui oggi vince al primo turno Amedeo Ciaccheri, candidato di liste civiche e progressiste, che ha battuto un esponente di primo piano del Pd romano alle primarie, ed è riuscito a ricostruire una coalizione vincente, che tiene dentro Pd e Leu, battendo i quartieri, soprattutto Garbatella, con una campagna elettorale su piazze e strade, lo stesso nome del centro sociale storico di Garbatella, La strada, dal quale Ciaccheri proviene.
In questi ultimi mesi si è verificata una partecipazione attiva dei cittadini alla vita del quartiere, dopo oltre un anno di commissariamento dovuto alla crisi della giunta precedente, causato più che dalle opposizioni, dai malumori e contrasti in seno alle diverse correnti del Movimento, soprattutto nella scelta del destino di grandi aree urbanistiche che si trovano nella zona come gli ex Mercati generali. E gli scarsi risultati e poi il commissariamento hanno portato nell’ultimo anno e mezzo ad un degrado del quartiere molto evidente, nei luoghi pubblici e anche nelle chiusure di alcuni spazi storici.
A Montesacro si è assistito ad un laboratorio politico del centrosinistra, nel quale Giovanni Caudo, ex assessore all’urbanistica della giunta Marino, è riuscito a mettere insieme tante voci e movimenti diversi della sinistra portandola al ballottaggio con un candidato leghista, Francesco Maria Bova, ex vicequestore in quota Lega: “Ora, dice il candidato di centrosinistra, ci tocca la battaglia contro la peggiore destra di sempre“.
Montesacro è un ampio territorio, grande quasi come il Comune di Parma, che tiene insieme quartieri storicamente di sinistra come il Tufello, fino a quando arrivò Alemanno e poi periferie più lontane come Vigne Nuove, dove i Cinque stelle avevano conquistato consensi, che negli ultimi tempi hanno dovuto cedere a realtà come Casapound. Ma oltre che osservare ciò che ci sarebbe da fare a sinistra, bisogna anche soffermarsi sull’analisi del voto in questi municipi.
Tradizionalmente a sinistra, Virginia Raggi aveva conquistato il cuore di Garbatella, salvo fallire poco dopo e annunciarne il commissariamento. Il candidato dei cinque stelle Enrico Lupardini arriva terzo, e ammettendo la sconfitta rivela anche che i voti mancanti sono andati alla Lega, il cui candidato insieme a Forza Italia si piazza al secondo posto, inutilmente comunque, perché Ciaccheri con il 54% dei consensi è già presidente del Municipio.
Quindi si può dedurre che l’elettorato di destra dei Cinque Stelle ha votato questa volta l’originale, la Lega, del resto stanno al governo insieme e quindi non c’è più nemmeno una remora ideologica o di principio. L’elettorato di sinistra, forse deluso sia dalla breve storia grillina del municipio che dai primi passi del governo Di Maio-Salvini, o non è andato a votare, vista comunque l’affluenza non alta, oppure ha votato il centrosinistra di Ciaccheri, il quale oggi dice che la sua elezione è anche il primo avviso si sfratto per Virginia Raggi.