Ieri Roma è finita prepotentemente sulle prime pagine di tutti i quotidiani e siti di informazione quando un autobus dell’Atac, l’Azienda per i Trasporti Autoferrotranviari del Comune di Roma, ha preso fuoco in pieno centro.
Quelle immagini sono diventate virali in pochi momenti e i problemi dell’Atac, già noti da anni ai cittadini romani e a chiunque abbia trascorso più di due giorni della Capitale, sono diventati di dominio pubblico anche per tutto il resto del Paese.
In fiamme un autobus #atac in Via del Tritone a #Roma.
Attendiamo notizie, speriamo non siano coinvolte persone… pic.twitter.com/g5BJ64aahk— Roberto Giachetti (@bobogiac) 8 maggio 2018
La situazione del trasporto a Roma è disastrata ormai da tempo e per aiutarci a fare una panoramica di cosa sta succedendo nel Comune amministrato da Virginia Raggi abbiamo intervistato oggi Michele Frullo, autista dell’Atac e sindacalista dell’Unione Sindacale di Base (Usb).
Quanta paura hai quando guidi l’autobus?
Mah, paura no. Non è che abbiamo paura, questo grazie soprattutto alla professionalità, alla bravura e alle competenze che hanno i conducenti. Nel 2017 e nei primi mesi del 2018 siamo arrivati a circa 30 autobus coinvolti tra chi ha preso fuoco completamente e chi invece ha avuto solo un principio di incendio.
I numeri sono francamente inquietanti, perchè questa autocombustione collettiva degli autobus appartiene quasi più all’esoterico che alla realtà. Leggevamo quali sono le ragioni che fanno sì che così tanti autobus con questa incidenza prendano fuoco all’interno dell’autoparco di Roma.
L’unica incidenza e l’unico motivo per cui prendono fuoco gli autobus pè perchè sono troppo vecchi. Roma ha gli autobus più vecchi d’Europa, andavano sostituiti, purtroppo le passate amministrazioni e i tagli del governo e quelli delle regioni non hanno permesso ad Atac di avere un parco mezzi nuovo e in grado di dare un servizio di qualità ai cittadini di Roma. Anzi, oggi vedo proprio che c’è quasi un progetto da parte della politica di cercare di non far funzionare Atac per poter permettere l’ingresso del privato al più presto possibile. Questo andrebbe a danneggiare i cittadini di Roma, perchè un servizio pubblico garantisce quelle parti sociali che vivono dentro Roma, cosa che invece non riesce a fare il privato, che a Roma già esiste: Roma TPL gestisce il 20% delle linee del trasporto pubblico di Roma e non dà un servizio di qualità né garantisce i diritti dei lavoratori.
Come si fa a rinnovare il parco dei mezzi pubblici e garantire un servizio di qualità quando Atac in questo momento è gravato da un buco da 1,4 miliardi in concordato preventivo. Qual è la strada?
La strada purtroppo sono solamente i finanziamenti da parte dello Stato. Visto che giorni fa, proprio il Ministro dell’Economia e delle Finanze indicava che se il concordato avesse avuto un esito negativo, sarebbe intervenuto comprando 500 nuovi bus per poter dare un sevizio ai futuri privati e ai futuri investitori. Allora mi domando se il MEF vuole intervenire, perchè vuole farlo dopo? Intervenga subito per poter aiutare i cittadini di Roma ad avere un servizio di qualità ed efficiente. Perché bisogna sempre attendere che entri un privato per poi mettergli tutto in ordine per poterlo farlo finanziare meglio? Facciamo funzionare meglio il pubblico e non il privato.
Mettendo un attimo da parte l’autobus in fiamme, Atac sembra avere anche un grosso problema di ritardi o comunque di lunghe attese dei viaggiatori alle pensiline degli autobus
Ritorniamo sempre allo stesso discorso. Il problema è il parco vetture. Atac ha un parco vetture che ha quasi compiuto la maggiore età. Le vetture dovrebbero invece avere un massimo di 8 anni e poi essere sostituite per poter dare un servizio di qualità. Che succede tutti i giorni? Il parco di ATAC in teoria sarebbe di 1920 autobus, ma tutte le mattine secondo i dati di Roma Servizi e Mobilità ne escono 1000-1050. Di questi 1050 che escono, ne tutti i giorni 400-450 per guasto e quindi si allungano le attese.
Rifacciamo un attimo i numeri. Abbiamo detto 1920 automezzi, ne escono 1050, quindi vuol dire che 800 sono già scassati. Di quei 1010, 400 si scassano durante il percorso e ne restano 600 in tutto il percorso?
Bravissimo! Questa è la condizioni. C’è chi scientemente sta cercando di boicottare l’azienda Atac pubblica.
Se dici una cosa così, però, dacci qualche dettaglio
Guarda, sono i mancati finanziamenti che non sono arrivati ad Atac in tutti questi anni. Considerate solo che dal 2012 ad oggi solo la Regione Lazio avrebbe dovuto dare 700 milioni in più ad Atac e quei soldi non sono stati dati. Considerate che nell’anno della Polverini lei diede 0 euro al trasporto pubblico di Roma. Stiamo parlando di numeri che su Roma gravano pesantemente. Non hanno permesso di avere un’azienda di qualità, perchè non si è voluto dare un’azienda di qualità.
Da osservatori esterni, però, ci viene da dire che laddove ha ricevuto dei fondi, non è che abbia dato un esempio di saperli spendere benissimo
Ne convengo con te. Il problema è sempre stata la mala gestione. Atac ha avuto 7 amministratori delegati negli ultimi due anni. Ci rendiamo conto che c’è un problema di gestione da parte di chi dovrebbe avere delle idee chiare su questa aziende. Roma manca di corsie preferenziali e di un piano di mobilità che permetta di fare dei progetti futuri. A Roma mancano tante cose ed è necessario mettere persone competenti a gestire questa azienda, ma in maniera pubblica e non privata. Non è il privato a dare queste garanzie, l’abbiamo visto anche con Alitalia. Sui trasporti non c’è un’azienda a livello nazionale, privata, che pensi a dare qualità. Pensano solo a trarre profitto per sé stessi.