L’audio ha fatto il giro del web. Le registrazioni del dialogo tra un detenuto e le guardie che l’hanno picchiato hanno svelato il vero volto del sistema carcerario in Italia. Hanno suscitato così tanto scalpore che il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha deciso di inviare gli ispettori nel carcere di Parma, laddove Rachid Assarag, detenuto marocchino quarantenne, che sta scontando una pena di 9 anni e 4 mesi, avrebbe registrato lo scambio di battute con gli agenti.
Il dialogo è molto chiaro, le frasi sono scioccanti: “Le botte ti saranno utili, la Costituzione non vale in questo carcere”. “Brigadiere, perché non hai fermato il tuo collega che mi stava picchiando?”. “Fermarlo? Chi, a lui? No, io vengo e te ne do altre, ma siccome te le sta dando lui, non c’è bisogno che ti picchio anch’io”. Rachid, condannato per violenza sessuale, dice di essere stato più volte malmenato e seviziato. La prima volta fu a Parma, ma lui ha girato almeno 11 prigioni in Italia. E ha registrato tutto quello che poteva registrare, ma nessuno gli ha mai dato retta. Ora, assistito dal suo legale, Fabio Anselmo, ha deciso di uscire allo scoperto.
L’associazione “A buon diritto” di cui è presidente Luigi Manconi, ha deciso di renderle pubbliche. “Rachid Assarag è in sciopero della fame e ha perso otto chilogrammi. In sei anni, il detenuto ha subito 11 trasferimenti ed è stato picchiato in diverse occasioni. Deve essere protetto. Per questo abbiamo reso pubbliche le registrazioni. Per evitare che ci fossero ritorsioni contro di lui dopo le denunce fatte”.
Potete ascoltare le registrazioni dei dialoghi tra il detenuto e le guardie che l’hanno picchiato.