La sottosegretaria di Stato per le pari opportunità, Marlène Schiappa, ha presentato oggi in consiglio dei ministri una proposta di legge per combattere le violenze sessuali e sessiste. Il testo contiene tre misure principali che puntano in parte ad inasprire il codice penale francese, in parte a ribadire e a chiarire alcuni concetti in materia di lotta alle violenze sulle donne.
La prima riguarda le relazioni sessuali tra adulti e minorenni. Una questione di cui si è parlato molto in Francia dopo che un giudice aveva deciso di non processare per stupro un uomo che aveva avuto una relazione sessuale con un’undicenne. La legge mantiene l’età del consenso a 15 anni ma per il giudice dovrà prevalere principio secondo il quale un minore non ha le capacità di acconsentire ad un atto sessuale. Inoltre, le pene per violenza o atti sessuali su minore raddoppiano e vengono allungati i termini prescrizione per i crimini sessuali sui minorenni. Come consigliato da diverse associazioni per rispettare i tempi di recupero e le conseguenze dello stress post traumatico sulle vittime, sarà possibile denunciare una violenza sessuale fino a trent’anni dopo il raggiungimento della maggiore età contro i 20 attuali.
La seconda misura stabilisce la possibilità di multare qualcuno per oltraggio sessista, cioè il fatto di imporre a una persona delle osservazioni o degli atteggiamenti a connotazione sessuale che abbiano un carattere degradante o umiliante o che intimidiscano, offendano e creino un’atmosfera ostile. La contravvenzione comporta una multa che va da 90 fino a 3000 euro in caso di recidiva ma dovrà essere comminata in flagranza di reato da un membro delle forze dell’ordine. Anche se questa proposta è stata ampiamente criticata perché considerata inattuabile, il governo ne ribadisce l’importanza pedagogica e ricorda che “l’obiettivo è sanzionare i comportamenti e responsabilizzare i cittadini dando il buon esempio”.
La terza misura riguarda infine le molestie online. Le accuse di molestia sessuale e stalking sul web si potranno applicare anche “quando delle frasi o dei comportamenti saranno imposti ad una stessa vittima in modo concreto da diverse persone, anche se ciascuna di queste persone, presa singolarmente, non ha agito ripetutamente”. Si tratta di una proposta che dovrebbe permettere di punire più efficacemente gli attacchi coordinati sul web, dei veri a propri raid digitali che si basano sulla somma di atti simili che al momento non possono essere perseguiti singolarmente.
Oltre a questa proposta di legge, il ministero dell’Interno francese prevede di lanciare un piano globale di prevenzione. I poliziotti e i gendarmi dovrebbero essere inviati nelle scuole per sensibilizzare i giovani sul tema delle violenze e molestie sessuali nella vita di tutti i giorni e online. Una piattaforma web su cui si potranno contattare direttamente gli esperti e i professionisti del settore dovrebbe essere attivata nei prossimi mesi e si stanno studiando diverse soluzioni che permettano alle vittime di denunciare i propri aggressori direttamente all’ospedale o in spazi ed orari più adeguati all’interno dei commissariati.