“In italia il record di morti per inquinamento? È un dato che non mi stupisce affatto”. Sono anni che il professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore scentifico della Fondazione Policlinico di Milano, studia i dati su malattie e decessi per l’inquinamento atmosferico. “L’Italia ha una condizione geografica particolarmente svantaggiosa, soprattutto in Pianura Padana, circondata da montagne e con pochissimo vento”, continua.
Il rapporto dell’agenzia europea per l’ambiente è spietato: dei 491.000 morti in europa per le polveri sottili, biossidio di azoto, e a ltri inquinanti, un quinto sono in Italia. “La causa principale dell’inquinamento nella Pianura Padana è il traffico veicolare”, prosegue. Ma il tema è più grave di quanto non si sappia: infatti i limiti posti dall’Unione europea sono ben al di sopra della soglia di rischio: “Le polveri sono dannose già a livelli molto al di sotto dei limiti posti dall’Unione Europea, come hanno dimostrato l’Agenzia per l’ambiente degli Stati Uniti e l’Organizzazione mondiale della Sanità. Che è responsabile di queste morti: le pressioni dell’industria automobilistica ha sempre impedito di abbassare i limiti consentiti”.
Fortunatamente in questi anni la situazione è migliorata per il professore: “C’è un’attenzione maggiore al problema e alcune città, come Milano, hanno fatto qualcosa per cambiare la mobilità“. La conferenza di Parigi in corso potrà cambiare qualcosa? “Lo scopo principale è ridurre il riscaldamento globale – commenta il professore – ma è chiaro che tutti i temi, anche quello dell’inquinamento su strada, sono collegati”.