Approfondimenti

Fatevene una ragione: Fontana è un estremista

Attilio Fontana insiste nella sua crociata contro gli immigrati: “quando sarò presidente della Regione Lombardia, caccerò 100mila clandestini” ha affermato.

E ha proposto una nuova versione del suo pensiero, con l’unico obiettivo di tentare di smorzare la polemica ma senza modificarne la sostanza: “userei l’espressione popolo italiano al posto della parola razza” ha detto in una intervista aggiungendo: “la gente è stanca del politically correct e di sentirsi dire come deve parlare e pensare dai soliti benpensanti che credono di essere i soli a conoscere la verità e ciò che è giusto e sbagliato nel mondo”.

Cinicamente, Fontana si è rallegrato del fatto che le sue sparate lo abbiano fatto conoscere al grande pubblico.

Del resto, in circostanze come queste, immancabile c’è chi si propone di spiegare tutto con il marketing elettorale. Fontana starebbe da un lato imponendosi sulle pagine dei giornali e dall’altro starebbe “parlando ai suoi” elettori potenziali. Tesi, quest’ultima, ulteriormente supportata dal fatto che il candidato leghista alla Regione Lombardia questa volta ha rilasciato delle dichiarazioni al quotidiano Libero, uno degli organi di stampa preferiti dagli elettori di destra.

Il marketing elettorale è una cosa seria e la politica si nutre di comunicazione.

Ma tentare di ridurre il pensiero di Fontana a pura strategia per ottenere visibilità e consenso significherebbe cedere a una visione riduzionista e significherebbe condannarsi a non comprendere la realtà.

Se io, per “parlare ai miei” affermo delle assurdità, reiterandole, quelle assurdità connotano la mia cultura. L’argomento della “strategia di marketing” non mi giustifica e non fa di me una persona diversa da quello che ho mostrato di essere.

Fontana pensa di cavarsela sostituendo la locuzione “razza bianca” con la locuzione “popolo italiano”. La sua frase pronunciata la scorsa settimana a Radio Padania, quindi, suonerebbe così: “Dobbiamo decidere se la nostra etnia, se il nostro popolo italiano, se la nostra società deve continuare a esistere o se la nostra società deve essere cancellata”.

Le parole cambiano, il concetto rimane inalterato. E’ la teoria della cosiddetta “sostituzione etnica”, ribadita da Fontana con altre parole nella famigerata intervista: “Noi non possiamo accettarli tutti, perché se dovessimo accettarli tutti vorrebbe dire che non ci saremmo più noi come realtà sociale, come realtà etnica, perché loro sono molti più di noi, sono più determinati nell’occupare questo territorio di noi”.

Queste affermazioni, Fontana non le ha mai smentite.

E’ noto che la teoria della “sostituzione etnica” è un delirio razzista elaborato negli ambienti della destra estrema e radicale nel dopoguerra, quando la sindrome dell’accerchiamento dei popoli europei, unitamente alla paranoia di un presunto complotto che avrebbe avuto come obiettivo quello di assoggettare il continente al dominio di presunte élite finanziarie mondiali, prese il posto della teoria della superiorità della “razza ariana”, sconfitta militarmente.

Attilio Fontana fino a oggi ha goduto dell’immagine del moderato, avvocato prestato alla politica, buon amministratore locale sugli scranni del consiglio regionale lombardo, di cui è stato presidente, e a Varese, dove ha fatto il sindaco e dove tanti lo ricordano come distante da certi argomenti e oggi sono increduli. Questa campagna elettorale ha svelato una persona diversa, un uomo dal pensiero di destra estrema che vorrebbe cacciare 100mila persone dalla Lombardia -senza peraltro spiegare con quali poteri, quali prerogative e quali mezzi lo farebbe– per evitare la “cancellazione” del “popolo italiano”.

Gli increduli se ne facciano una ragione.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 06/01 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 06/01 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 06/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 20/12/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 06/01/2025

    "Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).

    Jazz Anthology - 06-01-2025

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 06/01/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 06-01-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 06/01/2025 delle 20:30

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 06-01-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 06/01/2025 delle 19:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 06-01-2025

  • PlayStop

    Speciale Book City 2024

    L'auditorium Demetrio Stratos è stato uno dei luoghi di incontro di Book City 2024. Qui una selezione di alcuni appuntamenti che abbiamo ospitato. A cura di Ira Rubini.

    Gli speciali - 06-01-2025

  • PlayStop

    Speciale "Dischi dell'anno"

    Speciale i dischi dell'anno a cura di Francesco Tragni.

    Gli speciali - 06-01-2025

  • PlayStop

    10 Pezzi di lunedì 06/01/2025

    55 minuti di musica con cui attraversare il repertorio di grandi artisti che hanno fatto la storia.

    10 Pezzi - 06-01-2025

  • PlayStop

    Speciale "C’era uan volta in Italia. Gli anni '70"

    Speciale "C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA. GLI ANNI 70" di Enrico Deaglio. Curato da Lorenza Ghidini.

    Gli speciali - 06-01-2025

  • PlayStop

    Speciale Cuba

    Speciale su Cuba a cura di Sara Milanese.

    Gli speciali - 06-01-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di lunedì 06/01/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Archivio Ricordi - 06-01-2025

Adesso in diretta