Approfondimenti

Una Costituzione attuale e inattuata, dopo 70 anni

Costituzione

Settant’anni fa, il primo gennaio 1948, entrava in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. Un testo ancora attuale, anche se inattuato in diverse parti. Ne abbiamo parlato a Memos con due costituzionalisti: Andrea Pertici (università  di Pisa) e Massimo Villone (università  di Napoli).

Principi fondamentali, conversazioni sulla Costituzione. E’ il titolo di un ciclo di trasmissioni andate in onda a Memos tra febbraio e maggio del 2015.

In occasione dei 70 anni della Liberazione dal nazifascismo abbiamo riletto i primi 12 articoli (e non solo) della nostra Costituzione. Lo abbiamo fatto con l’aiuto di interpreti d’eccezione: da Stefano Rodotà  a Carlo Smuraglia, da Salvatore Settis a Valerio Onida, Lorenza Carlassare, Marilisa D’Amico, Luigi Bonanate, Gaetano Azzariti, Andrea Pertici e altri.

In questa pagina trovate l’elenco di tutte le puntate del ciclo con i relativi link ai podcast di ciascuna trasmissione.

Ecco l’elenco delle trasmissioni (attenzione: i testi delle presentazioni di ciascuna puntata non sono aggiornati)

Articolo 1

Si comincia con l’articolo 1. Ospiti Carlo Smuraglia, presidente dell’Anpi, partigiano, giurista; e Paolo Caretti, costituzionalista dell’università di Firenze (I diritti fondamentali. Libertà e diritti sociali, Giappichelli, 2011). Articolo 1 della Costituzione: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».

 

Articolo 2

Seconda puntata di “Principi fondamentali”, l’appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Tema di oggi, l’articolo 2: dai “diritti inviolabili” ai “doveri inderogabili”. Ospite Valerio Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale, giudice della Consulta dal 1996 al 2005, ha insegnato diritto costituzionale all’Università Statale di Milano (La Costituzione, Il Mulino, 2007). Articolo 2 Cost.: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».

 

Articolo 3

Terza puntata di “Principi fondamentali”. Tema di oggi, l’articolo 3: l’uguaglianza. Ospite: Stefano Rodotà, giurista, professore emerito all’Università La Sapienza di Roma dove ha insegnato per anni Diritto Civile. Lo studio dei diritti attraversa tutta la storia della ricerca scientifica del professor Rodotà. “Solidarietà, un’utopia necessaria” (Laterza, 2014) è il titolo del suo ultimo libro. «L’articolo 3 è un articolo straordinario», dice Rodotà. «Se noi, ancora oggi, lo confrontiamo con gli articoli delle altre costituzioni – a cominciare dalla costituzione tedesca del 1949 e dalle altre successive costituzioni – notiamo che non c’è alcun articolo che sia così forte, lungimirante e che abbia innovato profondamente rispetto alle parole chiave dell’eredità della Rivoluzione francese (libertà, eguaglianza, fraternità)». Il professor Rodotà racconta anche dei vuoti presenti nei principi fondamentali della costituzione italiana, in particolare di quel principio della “laicità della repubblica” affermato invece nella costituzione francese. Ma è soprattutto sull’articolo 3 che Rodotà si sofferma in questa puntata di “Principi fondamentali”: «L’articolo 3 della nostra Costituzione, insieme ad altri, ha la virtù di cui parlava Piero Calamandrei: aver creato una “costituzione presbite”, una costituzione capace di guardare lontano. Oggi un articolo come il 3 della nostra Costituzione, sull’uguaglianza – in un momento in cui tragicamente il mondo è prigioniero delle disuguaglianze – mi sembra una guida sicura».

 

Articolo 4

Quarta puntata di “Principi fondamentali”. Tema di oggi, l’articolo 4: il diritto al lavoro e il dovere (ovviamente non coercitivo, come sentiremo) di svolgerlo. Ospite: Ignazio Masulli, storico. Masulli è stato ordinario di Storia del Lavoro all’Università di Bologna. I suoi studi riguardano le trasformazioni strutturali del mondo del lavoro – con riferimento alle rivoluzioni industriali tra Otto e Novecento – e alle modificazioni più recenti del sistema produttivo e del lavoro. Il titolo del suo ultimo lavoro è: “Chi ha cambiato il mondo? La ristrutturazione tardocapitalista, 1970-2012” (Laterza, 2014). Si tratta di un’analisi su come si è affermato il pensiero neoliberista in tutto l’Occidente. «La rilettura della Costituzione – racconta il professor Masulli – serve a ritrovare il senso della cittadinanza, del patto sociale. Un senso che non si costruisce sulle leggi del mercato, ma in base ai diritti e ai doveri, a cominciare da quelli del lavoro».
Articolo 4 – Ignazio Masulli

Articoli 5, 6 e 12

Quinta puntata di “Principi fondamentali”, l’appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. La puntata di oggi riguarda un gruppo di articoli (5, 6 e 12): il principio dell’unità nazionale e il suo simbolo (la bandiera); e poi le autonomie locali e la tutela delle minoranze linguistiche. Ospite: Enzo Balboni, costituzionalista, insegna diritto pubblico comparato all’università Cattolica di Milano. «L’articolo 5 – racconta il professor Balboni – è importante perchè fonda non soltanto il principio di autonomia, ma soprattutto il pluralismo istituzionale: è l’idea che non c’è una sola verità, non c’è un solo indirizzo politico-amministrativo che possa andar bene per tutto il paese. Secondo questo principio pluralistico i soggetti legittimati – come comuni e regioni – possono avere degli indirizzi politico-amministrativi diversi da quelli dello stato».
Articoli 5/6/12 – Enzo Balboni

Articolo 7

Sesta puntata di “Principi fondamentali”. Tema di oggi, l’articolo 7: i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. Ospite: Marilisa D’Amico, costituzionalista all’Università degli Studi di Milano. Vi segnalo due titoli di D’Amico, attinenti al tema di oggi: “Laicità per tutti”, con A. Puccio, Franco Angeli, 2009; “La laicità è donna”, L’Asino d’Oro Edizioni, 2013. L’articolo 7 ha avuto un’origine molto controversa, inizialmente con una forte spaccatura nell’Assemblea Costituente tra i democristiani, da un lato, e il fronte dell’opposizione di socialisti, comunisti e azionisti, dall’altro. Oggetto dello scontro: l’introduzione nella Costituzione repubblicana di quei Patti Lateranensi firmati da Mussolini e dal cardinale Gasparri. Uno scontro ricucito in seguito dalla “svolta” di Togliatti che – con il sì del Pci al testo diventato poi quello definitivo – permise all’articolo 7 di essere approvato con una larghissima maggioranza (350 contro 149). In quell’articolo non c’è alcun riferimento esplicito al principio di laicità, come invece lo si può ritrovare nella costituzione francese. Ciononostante, secondo Marilisa D’Amico è possibile ricostruire le tracce indirette di quel principio di laicità: sia attraverso la lettura congiunta di altri articoli della Carta sia attraverso alcune sentenze della Consulta.
Articolo 7 – Marilisa D’Amico

Articolo 8

Settima puntata di “Principi fondamentali”. Tema di oggi, l’articolo 8: il principio dell’uguaglianza tra le religioni e del pluralismo confessionale. Ospite: Stefano Sicardi, ordinario di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Torino. ..«Nel costruire la Costituzione – racconta il professor Sicardi – ci si trovava di fronte ad un fatto compiuto: i Patti Lateranensi. L’esistenza di quei patti rendeva difficile ripartire da zero nella definizione dei rapporti tra Stato e Chiesa cattolica, tra lo Stato e le altre confessioni religiose. Allora, la soluzione compromissoria che fu trovata per gli articoli 7 e 8 faceva coesistere elementi differenti. Ad esempio: si dice che le confessioni religiose sono ugualmente libere (art.8), ma ciò non significa che siano uguali. Le religioni sono uguali solo nelle loro manifestazioni; sono invece diverse – da quella cattolica – per quanto riguarda i rapporti con lo stato: da un lato abbiamo un sistema concordatario (chiesa cattolica), dall’altro solo le intese (per tutte le altre religioni)».
Articolo 8 – Stefano Sicardi

Articolo 9

Ottava puntata di “Principi fondamentali”. Tema di oggi, l’articolo 9: cultura e ricerca scientifica, tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico. Ospite: Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte. Settis è stato per undici anni (dal 1999 al 2010) direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa. «Il contenuto di questo articolo 9 – racconta il professor Settis – è molto innovativo. “E’ il più originale della Costituzione”, diceva Ciampi quando era presidente della Repubblica, ed io sono d’accordo. E’ interessante notare che i due proponenti dell’articolo 9 siano stati Concetto Marchesi, deputato comunista, anziano professore di latino, e Aldo Moro, giovanissimo giurista democristiano». L’articolo 9 è anche l’espressione dell’incompiutezza della Costituzione repubblicana, tradita dal degrado e dalla svendita del nostro patrimonio storico-artistico. «L’articolo 9 – sostiene Settis – segnala uno dei casi massimi in cui si assiste ad un preoccupante divorzio fra l’altezza dei principi e il pessimo livello delle pratiche amministrative e politiche a cui stiamo assistendo».
Articolo 9 – Salvatore Settis

Articolo 11

Nona puntata di “Principi fondamentali”. Tema di oggi, l’articolo 11: il ripudio della guerra. Ospite: Luigi Bonanate, ordinario di Relazioni internazionali all’Università di Torino. «E’ uno degli articoli più belli della nostra Costituzione», sostiene Bonanate. «La discussione nell’Assemblea Costituente – racconta il professore – fu quasi unanimemente concorde sulla formulazione dell’articolo 11. Togliatti insistette moltissimo sull’importanza delle denuncia più radicale possibile della guerra. La Dc di sinistra, di Dossetti e altri, fu assolutamente consenziente con questa impostazione. Insieme andarono alla ricerca del verbo più perentorio e più forte che si potesse immaginare e “ripudiare” rappresentava il rifiuto totale, senza scappatoie, della guerra». Di Luigi Bonanate sul tema vi segnalo: “Guerra e pace”, Franco Angeli, 1994 – Una storia del pensiero politico degli ultimi due secoli sul tema della guerra e della pace…“La guerra”, Laterza, 2011 – Una ricostruzione della guerra in tutte le sue dimensioni: antropologica, strategica, storiografica, filosofica.
Articolo 11 – Luigi Bonanate

Articoli 10 e 11

Siamo arrivati al decimo appuntamento di “Principi fondamentali. Conversazioni sulla Costituzione”. “Principi fondamentali” è un supplemento settimanale di Memos dedicato alla Costituzione, in particolare ai suoi principi fondamentali, a quei primi 12 articoli della nostra Carta. Nella puntata di oggi ci occupiamo di due articoli – l’articolo 10 e l’articolo 11 – i cui principi sono direttamente collegati alle vicende di cui si sta discutendo in queste ore dopo l’ultima strage di migranti che si è compiuta nel mare Mediterraneo. L’ospite di oggi è Lorenza Carlassare, professoressa emerita di diritto costituzionale all’Università di Padova. La conversazione di oggi parte dal diritto d’asilo riconosciuto ai cittadini stranieri così come stabilito dall’articolo 10 della Costituzione. «Sul diritto d’asilo l’Italia non ha mai fatto ciò che doveva. Ricordo – racconta Carlassare – ciò che accadde dopo il golpe di Pinochet in Cile e la caduta di Allende. C’erano allora moltissime persone, cittadini cileni, che venivano perchè era loro impedito l’esercizio delle libertà democratiche. Loro, alcune decine di persone e non migliaia come accade oggi, erano detenuti in campi di prigionia, non potevano uscire: quindi non abbiamo mai mantenuto fede ai nostri principi nemmeno quando era possibile. Adesso la situazione è diventata molto peggiore, però in realtà i diritti non glieli abbiamo mai riconosciuti».
Articoli 10 e 11 – Lorenza Carlassare

Articolo 21

Undicesima puntata di “Principi fondamentali”. Esaurito il ciclo dei primi dodici articoli, quelli che la Costituzione stessa definisce i “Principi fondamentali”, Memos prosegue con l’esame di altri articoli della nostra Carta. Inseriremo arbitrariamente nei princìpi fondamentali della Repubblica alcune parti del testo della Costituzione che trattano temi rilevanti come la libertà di espressione, il diritto alla salute, la libertà della ricerca e dell’insegnamento tra scuola pubblica e scuola privata; la tutela del lavoro, la libertà di impresa e i suoi limiti. Tema di oggi, l’articolo 21: la libertà di manifestazione del pensiero. Ospite: Andrea Pertici, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Pisa. «Con l’articolo 21 – racconta Pertici – ci troviamo tra i diritti fondamentali della Costituzione. La libertà di manifestazione del pensiero non è tra i princìpi – che sono qualcosa di ancor più generale rispetto ai diritti – ma in realtà proprio all’interno dei princìpi fondamentali ci sono molti richiami da cui discende poi l’articolo 21. Per esempio: l’articolo 2 fa riferimento alla “Repubblica che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”: si tratta di una clausola che va ad abbracciare tutti i diritti che sono nella prima parte della Costituzione. Quindi l’articolo 21 è già annunciato e fortemente radicato nei primi dodici articoli, nei princìpi fondamentali».
Articolo 21 – Andrea Pertici

Articolo 32

Dodicesima puntata di “Principi fondamentali”, l’appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Tema di oggi, l’articolo 32: la salute, diritto dell’individuo e interesse della collettività . Ospite: Vittorio Angiolini, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Milano. La conversazione con il professor Angiolini parte dalla descrizione del “diritto fondamentale alla salute” che i costituenti hanno voluto riconoscere in capo alla persona. A questo diritto spetta un primato assoluto rispetto all’”interesse” alla salute riconosciuto all’intera collettività: si tratta di un interesse che sta alla base dei trattamenti sanitari obbligatori, previsti per legge. L’articolo 32 prevede anche un divieto a quei trattamenti sanitari che non rispettano la “persona umana”: è la fonte del diritto al rifiuto delle cure stabilito dalla giurisprudenza (caso Englaro). Secondo Vittorio Angiolini, però, il diritto al rifiuto delle cure è altro rispetto all’eutanasia:«il diritto al rifiuto delle cure non implica un diritto di morire – come ha stabilito la Cassazione – ma soltanto di lasciarsi morire».
Articolo 32 – Vittorio Angiolini

Articoli 33 e 34

Tredicesima puntata di “Principi fondamentali”. Tema di oggi, gli articoli 33 e 34: la scuola. Ospite: Andrea Morrone, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Bologna. La conversazione con il professor Morrone ruota attorno ai principi generali della Costituzione che si applicano anche alla scuola: la centralità della persona nelle sue relazioni sociali, l’uguaglianza, il pluralismo, la cultura. In questo disegno la scuola pubblica ha un ruolo centrale, è “un organo costituzionale”, come lo aveva definito Piero Calamandrei, uno dei più autorevoli costituenti, fondatore del Partito d’Azione. Punto centrale dell’intervista è la parte dell’articolo 33 che riguarda il rapporto tra scuola pubblica e scuola privata, in particolare quel “senza oneri per lo stato” riferito all’istituzione delle scuole private. Anche qui può valere un’altra citazione di Calamandrei: «…il mandare il proprio figlo alla scuola privata è un diritto, lo dice la Costituzione, ma è un diritto farselo pagare? E’ un diritto che uno, se vuole, lo esercita, ma a proprie spese» (discorso al Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale, Roma 11 febbraio 1950).
Articoli 33-34 – Andrea Morrone

Articoli 35-38

Quattordicesima puntata di “Principi fondamentali”. Il tema di oggi sono gli articoli dal 35 al 38: il lavoro e i suoi diritti. Ospite: Gaetano Azzariti, ordinario di Diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma. Il lavoro è il fondamento della Repubblica italiana, visto l’articolo 1 della Costituzione. Non solo. Il lavoro è un diritto legato alla persona e la Repubblica ne promuove “le condizioni che rendono effettivo questo diritto” (art.4). Gli articoli della puntata di oggi sono quelli che aprono il Titolo III della prima parte della Costituzione, che si intitola i “Rapporti economici”. Il professor Azzariti fa notare che in apertura di questa parte i costituenti hanno scelto di mettere non l’impresa, ma il lavoro, come ulteriore segnale della sua centralità. «Ancor prima dell’impresa, dell’iniziativa economica privata – racconta Azzariti – i costituenti hanno posto in apertura di questo “titolo” il lavoro e le sue tutele, sottolineando così – ancora una volta – la dignità del lavoratore».
Articoli 35-38 – Gaetano Azzariti

Articoli 41-43

Quindicesima e ultima puntata di “Principi fondamentali”. Il tema di oggi sono gli articoli dal 41 al 43: l’impresa, la proprietà privata e i limiti posti dalla Costituzione. Ospite: Massimo Luciani, ordinario di Diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma. In questi articoli i costituenti hanno fatto riemergere il carattere speciale della Costituzione italiana, e cioè la centralità della persona e del lavoro rispetto ad altre dimensioni della vita collettiva. Impresa e proprietà private sono garantite dalla Repubblica, ma la legge può prevedere dei limiti in nome dell’utilità sociale e dell’interesse generale. Siamo di fronte ad una concezione dell’impresa da parte dei costituenti opposta a quella che si affermata negli ultimi tre decenni attraverso il pensiero neoliberista. «I costituenti – racconta il professor Luciani – sapevano perfettamente che il mercato non è qualcosa di naturale. Il mercato esiste se ci sono regole e un potere pubblico che ne garantisca il rispetto. Inoltre, i costituenti quando parlano di “utilità sociale”, come nell’articolo 41, si riferiscono ad un concetto dinamico di utilità, ad una sorta di progetto di trasformazione sociale che vada nella direzione indicata dall’articolo 3, la riduzione delle differenze economico-sociali. Gli ultimi anni, invece, sono andati nella direzione opposta: le disuguaglianze anziché ridursi sono aumentate, il solco tra ricchi e poveri è aumentato non solo in termini di ricchezza, ma anche delle capacità culturali, dell’istruzione».
Articoli 41-43 – Massimo Luciani

  • Autore articolo
    Raffaele Liguori
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