“Contratto subito!”. E’ lo slogan dietro al quale hanno marciato migliaia di lavoratori del pubblico impiego, riuniti dalle oltre 20 sigle sindacali del settore che fanno capo a Cgil, Cisl e Uil, Confsal e Gilda, durante la manifestazione nazionale a Roma.
Dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, i sindacati chiedono un contratto “vero” per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici e oggi hanno cercato di dar voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale. Dietro lo striscione di apertura hanno sfilato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Con loro i rappresentanti delle sigle dei settori scuola, sanita’, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, universita’, ricerca, Afam e privato sociale.
A tenere banco ancora le dichiarazioni del ministro del Lavoro Poletti sull’orario di lavoro. “O Poletti non sa cosa vuole dire il lavoro – ha dichiarato Camusso – oppure ha deciso che i lavoratori non debbano avere piu’ una giusta retribuzione ne’ diritti contrattuali”.
Dal palco è arrivata la richiesta al governo di rinnovare il contratto di lavoro del pubblico impiego, scaduto ormai da sei anni.
La richiesta al governo di un nuovo contratto è stata al centro dell’intervento di Anna Maria Furlan, segretaria generale della Cisl.
Ascolta il suo discorso
Susanna Camusso, segretaria generale Cgil, si è rivolta direttamente alla ministra Madia. Ascolta Camusso.
I leader sindacali non hanno lanciato lo sciopero del pubblico impiego ma in molti lo hanno evocato. E ormai appare chiaro che, se non ci saranno passi del Governo, sarà quella la situazione che Renzi si troverà ad affrontare.