Quando nel 2009 il leghista Roberto Maroni era ministro dell’Interno fece una sanatoria per 750mila immigrati irregolari. Erano persone arrivate illegalmente in Italia e che lavoravano o avrebbero voluto lavorare come tutti gli altri cittadini. Alla fine, complici regole restrittive, furono poco più della metà a uscire dall’illegalità. Il Maroni ministro mise a suo modo una pezza all’illegalità diffusa creata nel 2002 dalla legge Bossi-Fini.
Quella legge è ancora in vigore e consegna di fatto migliaia di migranti all’illegalità, allo sfruttamento e alla criminalità. Una legge perfetta alleata di chi vuole alimentare la paura dello straniero.
L’obbiettivo della campagna Ero Straniero è il superamento della Bossi-Fini, il mezzo la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare. Sono 34mila le firme fino ad ora raccolta, 50 mila quelle necessarie a portare la proposta di legge in Parlamento. Tutte le informazioni e i banchetti dove firmare le trovate qui e qui. La campagna è promossa dai Radicali Italiani con Emma Bonino, Fondazione Casa di Carità, Acli, Arci, Asgi, Cnca, A buon diritto e altre organizzazioni impegnate sul fronte dei diritti dei migranti e dell’accoglienza. Qui l’elenco completo delle associazioni che hanno aderito.
“Dobbiamo fare un sforzo per aiutare la gente a ragionare con la testa e non solo con la pancia” ha detto l’ex ministro degli Esteri Emma Bonino oggi alla Casa della Carità di Milano dove è stato fatto il punto sulla raccolta firme. Con lei c’erano il direttore della Casa della Carità don Virginio Colmegna, il promotore di Campo Progressista Giuliano Pisapia, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l’assessore milanese Pierfrancesco Majorino. “Questa piattaforma ha come obiettivo mettere nel nostro paese legalità e legalizzazione al centro della politica” ha detto Bonino. “Vogliamo lavorare sugli irregolari che o lavorano in nero oppure finisco nella criminalità, narcotraffico, prostituzione obbligata”. L’assessore ai servizi sociali del comune di Milano Pierfrancesco Majorino ha ricordato che “il superamento della Bossi-Fini è una proposta su cui tanti in Parlamento si sono impegnati da anni e un impegno preso più volte in campagna elettorale ma mai realizzato”. Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Minniti ha annunciato un piano per l’integrazione, “ma non devono essere le briciole per i buoni” ha detto Majorino, “il governo deve intendere questa partita prioritaria come le altre”.