Due leader dell’opposizione politica sono stati messi a morte in Bangladesh per crimini commessi durante la guerra di indipendenza con il Pakistan.
La loro richiesta di clemenza era stata rigettata poco prima.
Il ministro della giustizia ha annunciato che Ali Ahsan Mohammad Mujahid e Salahuddin Quader Chowdhury “sono stati impiccati alle 00.45 del mattino (le 19.45 ora italiana ndr)”.
L’esecuzione è stata salutata con manifestazioni di entusiasmo da parte dei sostenitori della Bangladesh Awami League, il partito ora al governo nel Paese. Centinaia di agenti di polizia hanno presidiato l’area di Dacca vecchia, dove è stato preparato il patibolo.
Mujahid, 67 anni, è stato condannato a morte per genocidio e per aver partecipato all’assassinio degli intellettuali bengalesi durante la guerra di liberazione dal Pakistan nel 1971, quando aveva una posizione di grande potere nelle milizie Al-Badr, braccio para-militare del West Bangladesh Army. Mujahid era oggi il secondo membro più influente del partito pro-islamico, Jamaat-e-Islami.
Anche Chowdhurt, 66 anni, è stato condannato a morte per genocidio durante la guerra che portò alla separazione dal Pakistan. Chowdhurt era stato più volte deputato e assistente di Khaleda Zia, leader del Bangladesh National Party.
I due sono stati condannati da un tribunale di guerra nel 2013, come altri membri dei gruppi dell’opposizione islamica. La loro condanna ha scatenato sanguinosi scontri tra polizia e militanti di Jamaat e-Islami, che hanno fatto di 500 morti.