Le forze maliane stanno cercando tre presunti terroristi, che sarebbero legati all’attacco di ieri all’hotel Radisson Blu di Bamako, dove sospetti militanti islamici hanno preso in ostaggio centinaia di persone. Sono 19 i morti accertati.
Nell’intervento per liberare gli ostaggi, sono stati uccisi due militanti.
Dieci giorni di stato di emergenza è stato dichiarato in Mali, dopo l’attacco
Il presidente Ibrahim Boubacar Keita, che al momento dell’assalto si trovava in Ciad per un summit regionale, ha detto che due militanti sono stati uccisi dalle forze di polizia.
La presa degli ostaggi è stata rivendicata da al-Qaeda nel Maghreb islamico e dal gruppo affiliato al-Murabitoun.
Secondo alcune testimonianze, gli uomini sono entrati nell’edificio urlando “Dio è grande!” in arabo. Le forze speciali maliane, aiutate da truppe francesi e soldati USA, hanno liberato più di 130 ostaggi che si trovavano nelle mani dei militanti.
Tra i morti ci sono almeno due cittadini cinesi e un cittadino americano.
Il Radisson è di proprietà americana e molto frequentato da turisti e gente d’affari.
Già lo scorso agosto un albergo del Mali, a Sevare, era stato oggetto di un attacco terrorista. I militanti islamici avevano preso degli ostaggi e ucciso 13 persone.
Nel gennaio 2013 la Francia era intervenuta nel Paese, sua ex-colonia, per bloccare la marcia su Bamako degli islamici di al-Qaeda, che controllavano il nord del Paese.