Venezia, 1740: al grande compositore Antonio Vivaldi restano pochi mesi di vita, quando fugge all’improvviso dalla Serenissima alla volta di Vienna.
Questo è l’evento che scatena una serie di conseguenze in “Vivaldi e l’angelo di avorio. Racconti veneziani” (ed. Skira), il primo romanzo del musicologo, saggista e storico della musica Mario Marcarini.
Una serie di delazioni e accuse rendono Vivaldi oggetto di sospetti tremendi, che riguardano la sua vita privata e una misteriosa congregazione segreta, accusata di cospirare contro il governo veneziano.
In un clima che echeggia la Santa Inquisizione e scomoda arcaiche leggende della Laguna, altri insigni musicisti, come Benedetto Marcello o Tomaso Albinoni, si ritrovano invischiati in questa spy-story ante-litteram.
Sullo sfondo delle straordinarie scenografie naturali dei palazzi veneziani, la trama si dipana fino all’inevitabile svelamento di una verità più clamorosa di qualunque ipotesi.
Il romanzo si basa su una serie di fatti e notizie reali, frutto di accurata ricerca nei documenti d’epoca, che dimostrano che la vita del “Prete Rosso” fu assai più movimentata di quanto il pubblico moderno spesso possa sospettare.
Mario Marcarini, che si è dedicato anche alla riscoperta di repertori ed autori poco conosciuti del Seicento e del Settecento, è stato ospite di Cult per commentare questo suo primo sforzo storico-letterario.
Ma cos’è l’angelo d’ avorio?
Scopritelo ascoltando l’intervista a Mario Marcarini
mario marcarini – vivaldi e l