Approfondimenti

Totó La Momposina: la cumbia che non cambia

Nel 1982 Totó La Momposina aveva accompagnato Gabriel Garcia Márquez a Stoccolma per la consegna del Nobel al grande scrittore suo connazionale: il che non deve affatto far pensare che in patria fosse un’artista consacrata.

Già venuta in Europa in tournée negli anni settanta, dopo Stoccolma la cantante afrocolombiana si era stabilita in Francia per quattro anni, uno dei quali passato studiando alla Sorbona, e a Parigi nell’83 aveva inciso il suo primo album, per la Auvidisc. Ma quando poi nell’87 era tornata in Colombia – perché, oltre che i suoi bambini e la famiglia, le mancava il rapporto con la sua cultura – aveva trovato poco lavoro e nessun interesse per la sua musica da parte dell’industria discografica.

Intanto però nel 1984 Thomas Brooman, nell’80 cofondatore assieme a Peter Gabriel, Mark Kidel e altri di Womad, la innovativa formula di festival dedicata alle musiche del mondo, era tornato a Parigi per cercare nuovi artisti da presentare. All’epoca, quella che avremmo preso l’abitudine di chiamare “world music” costituiva un universo in gran parte persino ancora da esplorare, il pianeta era molto meno connesso e tutto funzionava ancora in maniera piuttosto artigianale.

Sulle tracce del gruppo Bolivia Manta, Brooman arrivò ad un negozio di dischi collegato con Auvidisc: il gestore lo informò che purtroppo Bolivia Manta era già tornato a casa, ma gli consigliò il disco di una cantante che era un “faro” della cultura colombiana, e che fra l’altro era a Parigi e viveva nei paraggi. Brooman non perdette tempo e appena uscito dal negozio la andò a cercare: lui non parlava quasi francese né spagnolo, lei non parlava inglese, fatto sta che nel giugno dell’84 Totó partecipò al Womad a Bristol, stabilendo con Womad un rapporto che negli anni successivi la avrebbe portata ad esibirsi a diverse edizioni del festival in Europa, Canada e Giappone.

Nel 1991 Totó, che intanto dopo il ritorno in Colombia aveva trascorso un periodo a Cuba a studiare la musica dell’isola, venne nuovamente invitata in Europa da Womad. Nel frattempo Peter Gabriel aveva varato la Real World, e tra le estati del ’91 e del ’92 la cantante registrò negli studi dell’etichetta in Gran Bretagna: responsabile delle session del ’91 il leggendario Phil Ramone (per dirne una, Grammy Award per la migliore registrazione non classica pubblicata nel ’64, Getz/Gilberto, considerato l’album più venduto di tutta la storia del jazz), di quelle del ’92 John Hollis.

La copertina de "La Candela Viva"
La copertina de “La Candela Viva”

Ne uscì La candela viva, intestato a Totó La Momposina y Sus Tambores, uno degli album più caratterizzanti della prima fase della produzione della Real World. Oltre a far definitivamente decollare la carriera internazionale di Totò La Momposina, La candela viva fu il suo primo album a circolare nel suo paese, dove contribuì significativamente a porre in una nuova luce le tradizioni di cui Totó La Momposina era portatrice, che non erano affatto valorizzate.

Nel repertorio di Totó un aspetto fondamentale era costituito da brani di cumbia. Le origini della cumbia risalgono all’arrivo degli schiavi africani sulle coste caraibiche dell’attuale Colombia, dove in parte si mischiarono con gli indigeni, mischiando anche le rispettive musiche. Gli spagnoli di loro ci hanno poi messo la chitarra, e più avanti ancora l’immigrazione tedesca ci ha messo la fisarmonica: la cui adozione come strumento principe della cumbia, cruciale per la definizione del genere e la sua affermazione, è una evoluzione ottocentesca che pare avere avuto come teatro in particolare la città portuale di Barranquilla.

E’ a quello stadio della propria mutazione che poi la cumbia, la cui diffusione nel Novecento è favorito dalla nascita dell’industria discografica colombiana (nel ’34 viene fondata la Discos Fuentes), conquista anche l’interno e la capitale Bogotà, e, pur cominciando a diffondersi ampiamente intorno alla metà del secolo anche in Perù, Argentina, Cile, Venezuela, Messico, assurge a simbolo dell’identità colombiana.

Perché allora prima di La candela viva l’arte di Totó La Momposina non trova udienza presso le case discografiche colombiane? Perché la sua non è la cumbia moderna, adottata come musica da ballo anche dai ceti benestanti, ma una cumbia riportata ai suoi elementi originari, cioè principalmente, in combinazioni diverse a seconda dei brani, la voce, il battito ritmico delle mani, i tambores di origine africana, il bombo, altro tamburo, di origine indigena, e tipi diversi di gaita, flauto indigeno.

E in America latina non succede solo in Colombia che le culture musicali indigene o quelle nate dalla fusione di musiche indigene, africane e spagnola vengano disprezzate dalla cultura ufficiale e dai ceti dominanti. Certo Totó La Momposina ha badato a proporre questo patrimonio in una forma “artistica”, di grande eleganza, a fornirne una rappresentazione potremmo dire “classica”: ma in questo modo ha portato alla ribalta, anche in senso letterale, l’identità afrocolombiana.

Accanto alla parte del suo repertorio più precipuamente legata alla fisionomia della cumbia, c’è n’è poi anche un’altra in cui interviene la chitarra, e che è di matrice cubana: nei primi decenni del novecento i modelli cubani cominciano a diffondersi a livello internazionale, ma nello specifico vengono apprezzati e adottati dalla comunità nere in Colombia, che vi trovano una affinità di ritmi e sensibilità con le proprie tradizioni, e la declinazione dei modelli afrocubani diventa parte integrante dell’identità musicale e culturale afrocolombiana.

Già nel 1920 un gruppo di tagliatori di canna forma al Palenque de San Basilio il primo gruppo di son montuno della Colombia, che mescola il son cubano con la cumbia e altre forme musicali locali; poi nel ’28 si costituisce un’altra formazione devota al son, il Sexteto Habanero de Palenque (in omaggio al celebre Sexteto Habanero di Cuba): il Palenque de San Basilio era stato formato da schiavi fuggiaschi, che grazie alla loro indomabile resistenza erano riusciti addirittura ad ottenere dal sovrano di Spagna l’indipendenza, costituendosi come una sorta di piccola repubblica africana in America latina. E dalle tradizioni del Palenque, che costituisce tutt’ora una sorta di entità autonoma, Totó La Momposina ha attinto per il suo repertorio, frutto di una lunga perlustrazione delle tradizioni afrocolombiane.

Palenque de San Basilio
Palenque de San Basilio

Nata nel 1940 nel villaggio di Talaigua, a Mompox (da cui il suo nome d’arte) nel fiume Magdalena, isola che nel Cinquecento offrì rifugio agli indigeni in fuga dagli spagnoli (si tratta dell’area alla quale una delle varie scuole di pensiero sulle origini della cumbia, quella che tende a dare più importanza all’elemento indigeno rispetto a quello africano, riconduce il sorgere di questa forma musicale), Totó a otto anni arriva a Bogotà con la famiglia, costretta a trasferirsi dalle violenze della guerra civile. Nella capitale sperimentano il razzismo nei confronti degli afroindiani: la carriera di Totó comincia da bambina nel gruppo creato dalla madre proprio con lo scopo di rendere i figli orgogliosi delle loro origini. Una volta cresciuta, la giovane Totó passa al setaccio i villaggi della costa caraibica alla ricerca di musiche e danze tradizionali e per imparare l’arte della cantadora.

Totó La Momposina ha pubblicato altri album con la Real World, ma nel quasi quarto di secolo passato dalla sua pubblicazione, La candela viva è rimasto un riferimento. Utilizzando due campionamenti dal disco, nel 2009 il produttore svizzero Michel Cleis ha realizzato un brano house, La mezcla. L’exploit del pezzo ha spinto l’etichetta che lo aveva pubblicato a chiedere alla Real World i nastri dell’album per ulteriori elaborazioni.

Così, riesumate le registrazioni originali, John Hollis ha avuto l’idea di rimettere mano all’album: ripulitura dei nastri, digitalizzazione, in maniera da poterci lavorare sopra con tecnologie aggiornate e da far respirare in maniera più attuale i suoni, qualche cambiamento di brani e di scaletta, e anche alcune rifiniture ex novo, per esempio con nuovi interventi come coriste di due delle nipoti di Totò, una delle quali, Maria del Mar, all’epoca delle session originali aveva due anni e si era divertita un mondo a giocare sul palco degli studi Real World.

toto-la-momposina-tambolero-lg

L’album che adesso la Real World ha pubblicato per rendere omaggio ai settantacinque anni della grande interprete colombiana, e ai quasi settanta della sua carriera, non è quindi una ristampa ma in un certo modo un “nuovo “ album: ecco perché gli è stato dato un nuovo titolo, Tambolero. La rivisitazione del materiale ha puntato proprio a esaltare e a rendere in dettaglio la bellezza e la ricchezza di suoni delle percussioni, e un motivo di questo titolo Tambolero è rendere omaggio alle tradizioni di cui Totò è portatrice, in cui le percussioni hanno tanta importanza. L’altro è ricordare il grande, compianto Paulino “Batata” Salgado, della grande dinastia Batata di percussionisti a Palenque de San Basilio, per tanti anni e in questo disco a fianco di Totò La Momposina.

  • Autore articolo
    Marcello Lorrai
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 22/12 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-12-2024

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 22/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-12-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 22/12/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-12-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 20/12/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Va pensiero di domenica 22/12/2024

    Viaggio a bocce ferme nel tema politico della settimana.

    Va Pensiero - 22-12-2024

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 22/12/2024

    La musica classica e le sue riverberazioni con Carlo Lanfossi per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascolto, ho ascoltato e ascolterò per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 22-12-2024

  • PlayStop

    Riverberi di sabato 21/12/2024

    Il Riverbero è un effetto sonoro che è creato dalla riflessione/interazione tra un suono e ambiente. Nello stesso modo si generano pratiche musicali quando persone di seconda generazione interagiscono con il loro ambiente. Riverberi è uno sguardo sui dj che stanno plasmando la scena notturna italiana portando con se suoni lontani che riverberano nella loro musica.

    Riverberi - 21-12-2024

  • PlayStop

    Snippet di sabato 21/12/2024

    Un viaggio musicale, a cura di missinred, attraverso remix, campioni, sample, cover, edit, mash up. Sabato dalle 22:45 alle 23.45 (tranne il primo sabato di ogni mese)

    Snippet - 21-12-2024

  • PlayStop

    News della notte di sabato 21/12/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 21-12-2024

  • PlayStop

    Radio Romance di sabato 21/12/2024

    Canzoni d'amore, di desiderio, di malinconia, di emozioni, di batticuore. Il sabato dalle 21.30 con Elisa Graci

    Radio Romance - 21-12-2024

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 21/12/2024

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 21-12-2024

  • PlayStop

    Senti un po’ di sabato 21/12/2024

    Senti un po’ è un programma della redazione musicale di Radio Popolare, curata e condotta da Niccolò Vecchia, che da vent’anni si occupa di novità musicali su queste frequenze. Ospiti, interviste, minilive, ma anche tanta tanta musica nuova. 50 minuti (circa…) con cui orientarsi tra le ultime uscite italiane e internazionali. Da ascoltare anche in Podcast (e su Spotify con le playlist della settimana). Senti un po’. Una trasmissione di Niccolò Vecchia In onda il sabato dalle 18.30 alle 19.30.

    Senti un po’ - 21-12-2024

  • PlayStop

    Stay human di sabato 21/12/2024

    Ogni sabato, dalle 17.35 alle 18.30, musica, libri e spettacoli che ci aiutano a 'restare umani'. Guida spirituale della trasmissione: Fela.

    Stay human - 21-12-2024

  • PlayStop

    Soulshine di sabato 21/12/2024

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 21-12-2024

  • PlayStop

    Sapore Indie di sabato 21/12/2024

    Sapore Indie è la trasmissione per connettersi al presente e scoprire le novità più rilevanti della musica alternative internazionale. Tutti i sabati alle 15.35, con Dario Grande, un'ora di esplorazione tra le ultime uscite di artisti grandi e piccoli, storie di musica e vite underground. Per uscire dalla bolla dei soliti ascolti e sfuggire l’algoritmo, per orientarsi nel presente e scoprire il suono più rigenerante di oggi. ig: https://www.instagram.com/dar.grande/

    Sapore Indie - 21-12-2024

Adesso in diretta