Probabilmente è il magistrato più in pericolo, ma non c’è intorno a lui quella solidarietà che ci si aspetterebbe. Nino Di Matteo, 54 anni, è uno dei pubblici ministeri del processo per la trattativa tra Stato e mafia. Secondo alcuni sta proprio in questa inchiesta dai mille rivoli uno dei motivi per cui non riscuote – per usare un eufemismo – quella simpatia e solidarietà che un giudice minacciato in persona da Totò Riina meriterebbe. La pensano così – ad esempio – il Movimento delle Agende Rosse che ieri ha realizzato un corteo in suo favore e Sabina Guzzanti, l’attrice/regista che ha realizzato un film proprio sulla trattativa. Secondo Sabina Guzzanti il silenzio che i mass media garantiscono a quel processo contribuisce a isolare il magistrato.
Nino Di Matteo non fa mistero di sentirsi isolato. Lo ha detto pochi giorni fa a Bologna, durante la cerimonia che gli ha conferito la cittadinanza onoraria. “Personalmente la giornata di oggi assume un valore particolare, di conforto e di solidarietà vera in un momento di oggettiva difficoltà personale, uno stimolo a continuare il mio lavoro”.