Dopo le Opere complete di Sigmund Freud, Bollati Boringhieri, in seguito a un lavoro di digitalizzazione e revisione, ha pubblicato l’edizione integrale delle Opere di Carl Gustav Jung in formato digitale in un unico e-book. L’edizione digitale delle Opere ricalca nella struttura quella che Paolo Boringhieri affidò alla cura di Luigi Aurigemma e a cui collaborarono 35 traduttori ed è disponibile dal 12 novembre.
In occasione della pubblicazione, si è tenuto al Laboratorio Formentini di Milano l’incontro dal titolo “Perché non possiamo non dirci junghiani” con lo scrittore e psicanalista Luigi Zoja e il giornalista Antonio Gnoli.
Qualche ora prima dell’incontro, Luigi Zoia è stato ospite in diretta a Cult, soffermandosi sulla popolarità del più citato fra i padri della psicanalisi, che non sembra conoscere flessioni in Europa e negli Stati Uniti, e che ha ormai varcato i confini culturali dell’Occidente.
Reduce da un recente viaggio in Cina, Luigi Zoia ci ha infatti raccontato che gli scritti di Jung si stanno diffondendo in Cina, dove le riflessioni su archetipi e individualità sembrano ben corrispondere alle urgenze della nuova società cinese.
Oggetto della conversazione con Zoia sono state anche le frequenti semplificazioni degli scritti più legati alle discipline filosofiche e spirituali orientali di Jung, a dispetto della complessità della sua opera più generale.
Ascolta la conversazione con Luigi Zoia