“E’ per il benessere del bambino”.
E’ la motivazione ufficiale con cui una corte dello Utah ha strappato a una coppia di lesbiche il bambino che avevano ricevuto in affidamento. Il giudice, Scott Johansen, ha ordinato che l’infante sia affidato alle cure di “una coppia eterosessuale”.
La decisione ha suscitato la protesta dello Utah Division of Child and Family Services, che si occupa degli affidamenti e che ora pensa a un ricorso contro la decisione.
Le due donne, April Hoagland e Beckie Peirce, si sono presentate davanti alla corte per un controllo di routine, di quelli cui si sottopone periodicamente ogni coppia affidataria. Le due fanno parte della dozzina di coppie omosessuali, nello Stato dello Utah, cui i servizi sociali hanno assegnato bambini in affidamento – dopo la sentenza che lo scorso giugno ha aperto la strada ai matrimoni omosessuali in tutti gli Stati Uniti.
“Non sappiamo cosa sia successo, non abbiamo fatto niente di male”, hanno detto le due donne a una TV locale, KUTV. L’infante, una femmina, era stato loro affidato tre mesi fa. Durante l’audizione, il giudice Johansen avrebbe citato delle ricerche secondo cui i bambini cresciuti dalle coppie eterosessuali “raggiungono risultati migliori”.
La sentenza del giudice è “esclusivamente fondata sulle sue motivazioni religiose”, ha detto la Hoagland, che si è detta “profondamente ferita”.
I servizi sociali dello Utah hanno confermato la versione delle due donne. Human Rights Campaign, un gruppo per i diritti omosessuali, ha definito la decisione “scroccante” e annunciato ricorso.