Ricordi, nostalgie, rimpianti, rimorsi. Collettivi o personali. Ci accompagnano nei giorni, magari più volte al giorno e senza che ci facciamo caso. Possono riguardare un fatto o una persona, un episodio o un volto, possono accendersi come un flash o restare costanti.
I ricordi sono la base su cui siamo seduti mentre viviamo l’oggi, ciò che costruisce il nostro presente e in qualche modo lo illumina. Luce chiara, tranquilla e serena, oppure tetra e di paura, dipende da quello che è successo.
La memoria è questione centrale. Soprattutto in momenti in cui sembra di vivere soltanto di presente o di un futuro vago, anche se la narrazione generale lo spaccia per bello, giovane e radioso.
Un ricordo collettivo, condiviso, elaborato, può diventare memoria. Un ricordo solo nostro, personale, intimo, forse non è memoria ma è ugualmente centrale. I ricordi ci determinano, a volte nel silenzio, a volte invadenti. Sentire quelli degli altri può farli affiorare, ascoltare un brano di De Andrè o dei Beatles può aiutare, metterli in comune può costruire una piccola storia collettiva. In un’ora di Microfono aperto è ciò che può accadere e che è successo. Buon ascolto.
Ascolta il Microfono aperto