La coincidenza non sembra essere casuale. A poche ore dalla storica vittoria del centrodestra, a Genova il gruppo fascista Casapound annuncia l’intenzione di stabilire la sua sede ufficiale a due passi da piazza Alimonda, il luogo dove durante il G8 del 2001 venne ucciso Carlo Giuliani. La strada, via Armenia, ospita peraltro anche il quartier generale dei supporter del Genoa, una tifoseria tradizionalmente di sinistra. E, ad aggravare la provocazione, l’annuncio di Casapound arriva a pochi giorni da una manifestazione convocata in città per venerdì 30 da centri sociali e associazioni antifasciste.
“Questo annuncio non è casuale – ci dice Domenico “Megu” Chionetti, lo storico braccio destro di don Gallo, oggi portavoce della Comunità di San Benedetto al Porto – perchè Casapound fa parte della stessa famiglia allargata di quelli che ora governeranno Genova, ad esempio Fratelli d’Italia. Una famiglia che porta la cultura del razzismo, della xenofobia, dell’omofobia, che cerca così di costruirsi una sua legittimazione, e che ora ha un riconoscimento istituzionale. A Genova abbiamo già avuto presidenti di Municipio autori di slides in cui si raccontava “quello che i libri di storia non dicono” sulle opere positive di Benito Mussolini”.
“Non sono casuali nemmeno il momento scelto per l’annuncio, subito dopo la vittoria del centrodestra, nè il luogo scelto, poco distante da una piazza simbolo. Sono preoccupato… noi come comunità di San Benedetto al Porto avevamo fatto un appello al voto ricordando la storia di Resistenza di Genova, la tradizione operaia, la vicenda di una città da cui tutti i popoli sono partiti per l’America. Da allora gruppi organizzati stanno ‘trollando’ la pagina Facebook, ci mandano minacce, insomma ci tengono d’occhio come non era mai avvenuto prima. Voglio dunque rilanciare le iniziative in programma nei prossimi giorni: la manifestazione antifascista del 30 giugno ma anche – nello stesso giorno – il convegno dell Cgil “Antifascismo e lavoro” e il Liguria Pride del primo luglio”.
Ascolta l’intervista di Letizia Mosca a Domenico “Megu” Chionetti