I funerali di Pietro Ingrao si terranno domani a Roma, in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento. E’ il luogo simbolo, e la sostanza, delle istituzioni democratiche. E Ingrao-uomo delle istituzioni, presidente della Camera tra il 1976 e il 1979, è uno dei profili di una biografia lunga un secolo.
Da qui comincia la puntata di oggi di Memos con Miguel Gotor, storico, senatore del Partito democratico. Gotor ricorda come Ingrao, uomo delle istituzioni, decise di rinunciare alla sua carica di presidente della Camera nel ’79 per dedicarsi alla sua ricerca sullo “Stato, culla o prigione”. «Lo Stato per Ingrao – racconta Gotor – può essere una gabbia o il luogo in cui le disuguaglianze, le differenze sociali, possono essere stemperate». Ingrao è stato un eretico nel proprio campo, sostenitore di un “diritto al dissenso” nel proprio partito, il Pci, quando il dissenso suonava come infedeltà, tradimento. Ma per Gotor, Ingrao non ha mai commesso «un peccato di infedeltà perchè il suo avvicinamento al Pci non avvenne mai su basi ideologiche o infatuazioni ideali. L’eresia si definisce rispetto ad una ortodossia. Ingrao, secondo me – conclude lo storico – ha fatto la sua lotta politica sempre ai bordi ma all’interno dell’ortodossia comunista italiana».
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