Dura reazione di Medici senza Frontiere alle accuse di avere contatti con i trafficanti libici. L’organizzazione medico-umanitaria si è detta indignata per quelli che ha definto i “cinici attacchi al lavoro delle Ong nel Mediterraneo. Accuse che hanno visto nelle ultime ore un crescendo di veleni e false accuse”.
L’organizzazione ha poi annunciato che “valuterà in quali sedi intervenire a tutela della propria azione, immagine e credibilità”.
Ad avanzare accuse alle Ong sono stati anche alcuni esponenti del Movimento 5 stelle, in particolare Di Maio e – oggi – anche Beppe Grillo sul suo blog, oltre al procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.
Il magistrato di Catania accusa, ma non formula nessun capo di imputazione. Non è la prima volta che parla e, seppure non ci siano capi di imputazione, viene ripreso abbondantemente dai media. L’ultima proprio ieri con La Stampa che ha dedicato due pagine – la due e la tre – e un richiamo in prima.
Il fatto è che dietro a questa vicenda sembra esserci uno scontro tra Frontex – la missione voluta dall’Europa nel Mediterraneo, da svolgersi rigorosamente nelle acque territoriali e senza sconfinare oltre, per fermare i migranti – e la filosofia che sta dietro a Mare Nostrum, che invece aveva come compito quello di intercettare i migranti e portarli in salvo.
Oggi nel Mediterraneo si fronteggiano queste due filosofie, oltre alle navi militari da una parte e quelle delle Ong dall’altra. Queste ultime di fatto applicano una versione marittima dei cosiddetti corridoi umanitari che a volte vengono applicati anche a terra, per esempio per evacuare civili intrappolati nelle città, come è avvenuto ad Aleppo o a Damasco. E’ evidente che in questi casi è possibile che ci siano contatti tra le due parti. Tra chi tiene intrappolati i civili e chi si prepara a portarli al sicuro. Nel caso del mare, tra chi li imbarca, stipati su un barcone e chi li salva da un probabile naufragio.
La filosofia di Frontex farebbe diminuire il numero di migranti accolti, forse. Ma farebbe aumentare sicuramente il numero di morti.