L’acqua a Messina potrebbe tornare nelle prossime ore, dopo 6 giorni di emergenza. La conduttura rotta è in via di riparazione – ha detto il sindaco Renato Accorinti – e si spera che i rubinetti possano tornare ad erogare al massimo entro domani.
Se così non sarà, a dare un temporaneo sollievo ai residenti ci penseranno i 5000 metri cubi in arrivo al porto siciliano su una nave cisterna, che saranno pompati nell’acquedotto cittadino, a partire da questa sera o domani.
La rottura della conduttura è avvenuta a 40 km di distanza dalla città, a causa di una frana, sabato sera. Non è la prima volta che accade, già nel 2010 e nel 2012 gli smottamenti e il territorio franoso avevano causato una sospensione della fornitura. Ma questa volta la situazione è più grave. Per questo Accorinti ha invocato lo stato di emergenza: “Messina è abbandonata. E’ allo stremo. Dopo l’alluvione di Giampilieri pochissimo è stato fatto contro il rischio idrogeologico e oggi continuiamo a pagare anche in termini di crisi idrica”.
Ieri la protesta è esplosa sui social network e forse a causa dell’attenzione mediatica la situazione potrebbe sbloccarsi prima del previsto. In un primo momento l’azienda municipalizzata aveva detto che la mancanza d’acqua sarebbe durata fino a 10 giorni.
Resta da capire come sia possibile che una città di 250.000 abitanti possa rimanere senz’acqua per 6 giorni consecutivi.
Con scuole e uffici pubblici chiusi, e le autobotti a garantire i servizi essenziali per gli ospedali.
I messinesi si sono arrangiati come hanno potuto, ma ora la situazione è diventata insostenibile.
Alessandra Mammoliti di Radio Street di Messina ha raccolto le loro voci