La strada è un susseguirsi di piccole fabbriche e centri commerciali, uno dopo l’altro. Ma basta salire poco più in su, sulle colline, e tutto cambia: campi, vigneti, percorsi naturalistici. E a onor del vero, anche lungo la provinciale 51 che porta a Voghera, nella campagna, c’è da qualche anno una bella pista ciclabile.
Retorbido, alle porte dell’Oltrepò Pavese: vini d’eccellenza – nonostante un’inchiesta aperta qualche mese fa su una cantina della zona – le terme di Salice e di Rivanazzano a pochi chilometri e poco più in là Volpedo, il paese di Pellizza.
A Retorbido la Italiana Energetica ha deciso di aprire un impianto altamente inquinante di pirolisi: si bruciano vecchi pneumatici per farne olio combustibile e altri prodotti. Ci avevano già provato qualche anno fa a Casalino, nel novarese. Ma lì la provincia aveva bloccato tutto.
Stavolta invece, nonostante il parere decisamente contrario dei Comuni della zona, la Regione Lombardia sta portando avanti l’iter.
Ci sono state in questi mesi molte mobilitazioni dei cittadini: migliaia di persone per strada a dire no all’impianto. Quasi tutte le case della zona hanno striscioni alle finestre e ai cancelli: No pirolisi!
L’azienda si difende sostenendo che la fabbrica inquinerà meno di quella che c’era prima – uno stabilimento che produceva argilla espansa – e che la costruzione di una ciminiera alta trenta metri permetterà ai fumi di fare meno danni.
Non molto rassicurante per una zona che ha cercato in questi ultimi anni di puntare sul turismo, sulla natura, sul buon cibo e il buon vino.
Non solo: un parere negativo è arrivato anche dall’Enac, l’ente dell’aviazione civile. Lì vicino, a Rivanazzano, c’è un piccolo aeroporto da turismo, partono anche gli alianti che volano silenziosi sulle colline. I fumi – sostiene l’Enac – potrebbero essere un pericolo e la ciminiera è troppo alta.
I tecnici della Regione stanno esaminando tutti i documenti. I sindaci non stanno ad aspettare: nelle prossime settimane andranno in Regione a far sentire il loro no. A tenere le fila della protesta Isabella Cebrelli sindaco proprio di Retorbido. È riuscita in poche settimane a raccogliere le firme di 130 suoi colleghi in tutta la provincia.