«Oggi ci sentiamo tutti calabresi e sbirri. Siamo qui per sostenere e valorizzare quella Calabria che non accetta di essere identificata con la ‘ndrangheta, la massoneria e la corruzione».
Sono le parole di don Luigi Ciotti questa mattina a Locri. Il fondatore di Libera ha parlato dal palco della manifestazione nazionale per la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
«Essere chiamato sbirro è un complimento e non un’offesa», ha detto don Ciotti riferendosi alle scritte anonime comparse ieri su alcuni muri della città.
A Memos, per raccontare la giornata di Locri e il lavoro difficile dei gruppi antimafia della Calabria, è stata ospite Rosaria Anghelone del coordinamento provinciale di Libera Reggio Calabria, fondatrice del presidio di Mèlito Porto Salvo (RC).
Ospite a Memos, da Verbania dove c’è stata la manifestazione regionale piemontese di Libera, il deputato Pd Davide Mattiello, della Commissione parlamentare antimafia.
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