«Con “Generazione Rosarno” ho cercato di raccontare quella che può essere in questo momento la nuova frontiera della lotta alle mafie». Serena Uccello, giornalista del Sole 24 Ore, autrice di inchieste sulla criminalità economica parla in questo modo del suo ultimo libro, edito da Melampo. «Rosarno – dice – è una terra straordinaria e di grandi contraddizioni: da un lato c’è un’associazionismo che lavora sui quartieri, con i migranti e che ha una vocazione all’impegno molto forte; dall’altro c’è un’assenza altrettanto forte di qualsiasi percezione dello stato e di ciò che significa lo stato». La “Generazione Rosarno” raccontata da Serena Uccello è quella degli studenti del liceo “Raffaele Piria”. Sono ragazzi e ragazze che si portano sulle spalle il peso di vivere in quella Calabria terra di ‘ndrangheta e che allo stesso tempo sono protagonisti di un riscatto possibile. «Il liceo Piria – dice – rappresenta la presenza dello stato. Quella scuola è stata trasformata rispetto alla condizione di abbandono in cui si trovava e questa trasformazione è stata l’esempio più chiaro di cosa può fare lo stato quando decide di agire, di strappare un luogo alla criminalità organizzata».
Rosarno, il riscatto di una generazione
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Autore articolo
Raffaele Liguori