A Milano circa 2000 persone stanno vivendo al freddo. Nelle loro case il riscaldamento non si è mai acceso, a causa di una disputa legale tra l’ex società di gestione dell’impianto e l’amministrazione. Si tratta di circa 900 famiglie che vivono in 8 palazzi dislocati tra via Mac Mahon, via Bramantino, via Jacopoino da Tradate e via De Predis, nel Municipio 8. Una quota degli appartamenti è di pertinenza di Aler.
Tra i residenti ci sono una donna incinta al nono mese, disabili, ultranovantenni e cardiopatici per i quali la situazione è diventata insostenibile. Non solo, al piano terra di uno dei palazzi in via De Predis ha sede un asilo nido comunale, che in queste settimane è stato chiuso. I bimbi sono stati dirottati su altri asili del quartiere, non tutti i genitori però riescono a portarli nelle altre sedi, e così restano a casa.
Gli abitanti si stanno scaldando come possono, con stufette elettriche, pompe di calore o caloriferi ad olio. Ma il sovraccarico di energia richiesta per alimentare queste soluzioni alternative ha causato diversi black out, soprattutto alla sera, con le persone costrette non solo al freddo ma anche al buio.
Con l’abbassamento delle temperature è aumentato il rischio per la salute, soprattutto dei più fragili.
L’impianto sarebbe pronto a partire, ma il punto di distribuzione del gas è stato piombato e i tempi della giustizia sono troppo lunghi per le 900 famiglie esasperate, che chiedono alle istituzioni di intervenire.
“Questa situazione grottesca non può più essere ritenuta un problema condominiale. Qui il problema è ormai di natura pubblica, ci sono migliaia di persone al freddo con queste temperature, ci sono anche asili che vivono in condizioni non degne di un paese civile, è ovvio che dobbiamo intervenire” – dice a Radio Popolare Enrico Fedrighini, assessore all’ambiente del Municipio 8 – “Come zona interverremo subito, iniziando a fare pressione tra i privati e l’Amministrazione centrale, perché la situazione si sblocchi. Non intendiamo sostituirci agli amministratori di condominio, ai gestori e erogatori di energia, né ai giudici civili, né aspettare sentenze, porremo la priorità della tutela della salute pubblica e della decenza dell’igiene urbana”.
Ascolta l’intervista con l’assessore Fedrighini