La strage di Sant’Anna di Stazzema fu un crimine compiuto dai soldati nazisti della sedicesima SS-Panzergrenadier comandata dal generale Max Simon insieme ai fascisti della trentaseiesima brigata Mussolini, travestiti con divise tedesche. La mattina del 12 agosto del 1944 rastrellarono tutti gli abitanti della frazione e tutte le persone che trovarono sul loro cammino, in larga parte anziani, donne e bambini, e le trucidarono.
Fu uno dei più atroci crimini commessi ai danni delle popolazioni civili nel secondo dopoguerra in Italia. All’inizio dell’agosto di quell’anno Sant’Anna era stata qualificata dal comando tedesco come “zona bianca”, una località adatta ad accogliere sfollati. Per quello la popolazione aveva superato i mille abitanti. I partigiani avevano abbandonato la zona, senza compiere operazioni militari di particolare rilievo.
Per quello le manovre di quella mattina di tedeschi e fascisti stupirono in maniera particolare. Alle sette del mattino circondarono il paese, impedendo ogni via di fuga a chi non era riuscito in precedenza a scappare per evitare la deportazione. Gli uomini erano riusciti quasi tutti a nascondersi nei boschi mentre anziani, donne e bambini rimasero nelle loro case, sicuri che non sarebbe stato fatto niente loro. Non fu così.
Nel giro di poche ore centinaia di corpi rimasero a terra, senza vita, trucidati, bruciati, straziati. I nazifascisti uccisero i paesani ed uccisero gli sfollati, saliti in cerca di un rifugio dalla guerra. Uccisero Anna, l’ultima nata nel paese di appena 20 giorni, uccisero Evelina, che quel mattino aveva le doglie del parto, uccisero Genny, la giovane madre che, prima di morire, per difendere il suo piccolo Mario, scagliò il suo zoccolo in faccia al nazista che stava per spararle, uccisero il prete Innocenzo, che implorava i soldati nazisti perché risparmiassero la sua gente, uccisero gli otto fratellini Tucci, con la loro mamma. E poi il fuoco, a distruggere i corpi, le case, le stalle, gli animali, le masserizie.
“Quella strage, come le altre compiute in quell’estate non fu un episodio isolato, ma faceva parte di una pianificata strategia del terrore”, ci ha detto Daniele Biacchessi, giornalista, scrittore, autore del libro “i carnefici”, proprio su quella strage
qui potete sentire l’intervista a Daniele Biacchessi
daniele biacchessi su sant’anna
Daniele Biacchessi e il gruppo musicale Gang prepararono uno spettacolo dal titolo “Il paese della vergogna”, dedicato alle stragi nazifasciste. A questo link potete sentire la parte dedicata proprio a Sant’Anna di Stazzema
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