“Notte di attesa” è il titolo del cinquantesimo “autodramma” del Teatro Povero di Monticchiello, in scena dal 23 luglio al 14 agosto.
Una ricorrenza importante per la piccola comunità, che da mezzo secolo porta avanti questo rito laico che affronta l’attualità con le parole e i gesti dei suoi abitanti.
Ogni estate, lo spettacolo serve ai cittadini della cittadina della Val di Chiana a riflettere sui fatti del mondo e a proporre le loro considerazioni a un pubblico, negli anni sempre più numeroso.
L’autodramma del 2016 parte del concetto di “assedio”, cui spesso si fa riferimento nella cronaca del nostro complicato presente. Siamo davvero sotto assedio oppure non c’è nessun nemico, se non la paura dell’ignoto?
Come spiega Andrea Cresti (che da 50 anni coordina il progetto) ai microfoni di Cult, anche stavolta scenografia e azione scenica stabiliranno un dialogo non solo con il pubblico ma anche con gli antichi edifici di Monticchiello, testimoni della storia da molti secoli e scenario naturale che torna a rinnovarsi a ogni spettacolo.
In occasione del cinquantesimo, nelle vie e nelle piazze di Monticchiello è organizzata una mostra sul Teatro Povero che ne ripercorre la storia.
Ascolta l’intervista ad Andrea Cresti a Cult