
Il blu dell’Europa ha riempito piazza del Popolo, a Roma. La manifestazione di oggi ha avuto un unico significato, più volte gridato dal palco e riconosciuto come proprio dalla gente in piazza: l’Europa di Colorni e Spinelli. “Questa è la piazza del Manifesto di Ventotene” hanno sottolineato alla fine gli organizzatori.
Trentamila persone, più di quanto si aspettasse chi ha lanciato l’iniziativa, Michele Serra per primo, che aveva fatto un appello ai cittadini impauriti da un vento che spira lontano dai valori della democrazia e della libertà dell’Europa unita. E le persone hanno risposto.
A sentirli chiedevano soprattutto questo: welfare, diritti, libertà, pace. Nessuno dal palco ha citato Ursula Von der Leyen, contestazioni non ci sono state. C’è chi ha aderito pensando che sia giusto il piano di riarmo voluto dalla presidente della Commissione europea, ma nella piazza di oggi era una posizione del tutto minoritaria.
La priorità oggi era quella di difendere il senso dell’ Europa delle origini, di chi l’aveva sognata come risposta ai fascismi e alle dittature. E questo è stato il filo conduttore degli interventi, da quello della figlia di Colorni, commossa nel ricordo del padre e di Spinelli, fino agli interventi dei sindaci, di Scurati, che ha detto che ripudiare la guerra non vuole dire rinunciare a combattere, e di Michele Serra che ha definito la piazza di oggi “piazza di europei in cerca di Europa”.