La testimonianza esclusiva di chi organizzò l’incontro tra Mussolini e il Comitato di Liberazione Nazionale, presso l’Arcivescovado di Milano: Pio Bruni, a 100 anni, ricorda e tratteggia un Duce ormai sconfitto per nulla combattivo. Lo storico Mimmo Franzinelli: “Una testimonianza importantissima”.
Pio Bruni, 100 anni, ultimo testimone vivente della fine del fascismo, era uno degli ufficiali di collegamento del Generale Cadorna (il comandante militare del CLN) e fu l’organizzatore dell’incontro che Mussolini propose al Comitato di Liberazione nazionale, il 25 aprile 1945, presso l’Arcivescovado, per trattare una resa onorevole. Una testimonianza storica unica che a 74 anni dalla Liberazione aggiunge ancora dei dettagli non noti della vicenda.
Ufficiale del Reggimento Savoia Cavalleria, Pio Bruni ha partecipato a quella che viene considerata (erroneamente) l’ultima carica di cavalleria dell’esercito italiano, a Isbuscenskij, sul fronte russo, nell’agosto del 1942, rientrerà in Italia pochi mesi dopo, per vivere la rottura del 25 luglio e poi l’armistizio del 8 settembre 1943.
Ecco il suo racconto
Chiamato dal Generale Cadorna a far parte del Corpo Volontari della Libertà, con compiti di intelligence e collegamento, Pio Bruni fa la spola tra la Svizzera e il Nord Italia, incontra l’inviato americano John Foster Dulles, si occupa del coordinamento dei gruppi partigiani tra Piemonte e Lombardia, fino al suo arresto.
Scambiato con dei prigionieri tedeschi, Pio Bruni, viene avvicinato da ambienti industriali vicini a Mussolini per organizzare un incontro tra il Duce e il CLN, con la mediazione del cardinale Schuster. L’incontro sarà l’atto finale del fascismo e della Repubblica di Salò: a Mussolini che chiedeva garanzie per sé e i suoi, il CLN oppose una sola offerta, la resa. Mussolini stanco e ormai sconfitto, non ebbe nessun sussulto, fu Augusto Graziani che evocò il “tradimento dei tedeschi” che tardavano ad arrivare all’incontro e che stavano già trattando separatamente con il CLN. E quando Mussolini di malavoglia se ne andò, arrivò Pertini ed ebbe uno scontro con il Cardinale Schuster che aveva impedito la riuscita dell’insurrezione.
Cosa aggiunge questa testimonianza di Pio Bruni? Intanto, il racconto di quella parte di resistenti meno conosciuti (militari, conservatori e monarchici) e alcuni spunti che cambiano il senso di quell’ultimo atto, ridimensionando il ruolo di Schuster, la combattività di Mussolini e il clima in cui si svolse. L’analisi e il commento dello storico Mimmo Franzinelli, autore di decine di testi sull’argomento.