Alla fine c’era un bel sole, e ha riscaldato gli oltre centomila che hanno voluto sfilare per far sapere a chi ci governa che vigileranno, staranno con le antenne dritte. Non sarà stato il corteo del 94, ma è stata una manifestazione gigantesca. Quando i comizi dal palco sono terminati, la gran parte del corteo ancora non era in piazza Duomo, gli ultimi ci sono arrivati ore dopo.
Più che una manifestazione, sono state due: due film, quello in piazza e quello fuori. In piazza le bandiere palestinesi in netta prevalenza, gli striscioni e gli slogan contro Israele, contro il Sindaco Sala, e gli spintoni tra ragazzini di seconda generazione ed esponenti della Brigata Ebraica. Fuori, indietro, centomila persone sotto le insegne dei partiti, dei sindacati, delle associazioni, che hanno sfilato serenamente, del tutto ignare e probabilmente disinteressate alle tensioni della vigilia.
La questione di Gaza e la sua ‘visibilità’ in piazza Duomo domani sarà su tutte le prime pagine. Ma la cifra di questo 25 aprile resta senza dubbio l’antifascismo, anticorpo necessario tenuto vivo da una piazza unita e consapevole.