Polizia e procura di Ruse, città Bulgara sul Danubio, lavorano “a tutte piste” per risalire all’assassino di Viktoria Marinova, conduttrice e direttrice amministrativa della tv locale TVN, il cui corpo senza vita è stato rinvenuto sulle rive del grande fiume sabato 6 ottobre
La Marinova, 30 anni, sarebbe stata aggredita mentre faceva jogging: prima di essere uccisa, sarebbe stata violentata dal suo assassino. Anche a causa delle modalità particolarmente efferate, l’omicidio ha subito provocato un’ondata di reazioni emotive in Bulgaria, paese che negli ultimi anni ha segnato un pesante arretramento per quanto riguarda la libertà di stampa, ma anche numerosi casi di violenza di genere e femminicidi.
In una conferenza stampa tenuta domenica, la procura di Ruse ha fornito alcuni dettagli sulle indagini: la polizia starebbe esaminando numerosi indizi rinvenuti sul luogo del delitto e gli investigatori sperano di poter fare in fretta passi in avanti nell’indagine. Al momento gli inquirenti lavorano a trecentosessanta gradi: non è stato quindi né confermato, né escluso, che il movente possa essere legato alle attività giornalistiche della Marinova.
I media bulgari hanno però riferito che nell’ultima puntata del programma “Detektor”, condotto dalla Marinova, erano stati invitati i giornalisti investigativi Dimitar Stoyanov (Bivol) e Attila Biro (RISE Project), fermati nelle settimane scorse dalla polizia bulgara mentre portavano avanti un’indagine su corruzione e fondi europei, che chiama in causa la compagnia GP Group.
Molte le parole di condanna e cordoglio arrivate nelle ore successive all’omicidio. Harlem Desir, rappresentante OSCE per la libertà dei media si è detto “scioccato”, assicurando che “seguirà da vicino le indagini” e chiedendo che venga chiarito il prima possibile “se l’assassinio è legato al suo lavoro di giornalista”.
La sezione bulgara dell’AEJ (Association of European Journalists), insiste per un’indagine “efficace e veloce”, chiedendo agli inquirenti di verificare possibili motivazioni professionali dietro all’omicidio. “Al tempo stesso”, recita il comunicato stampa dell’AEJ, “prima di avere in mano fatti concreti, è inaccettabile speculare sul fatto che l’incidente abbia o meno a che fare col tema della libertà di espressione in Bulgaria”.
Una manifestazione di protesta in ricordo della Marinova, organizzata attraverso i social-media, è prevista per oggi pomeriggio nel centro della capitale Sofia.
(Articolo pubblicato su OBC Transeuropa)