La linea dura di Salvini nel Mediterraneo ha il fiato corto. Non ci sono più le Ong ma i migranti continuano a partire esattamente come prima. Nessuna diminuzione, e la stagione è favorevole.
In Libia ci sono, secondo stime, dai 500mila al milione di potenziali migranti pronti all’imbarco. Sono una sorta di capitale, denaro sonante in mano ai trafficanti che, ovviamente non ci vogliono rinunciare. Ogni imbarco, a circa mille dollari a passeggero, li trasforma in denaro per le milizie libiche che controllano questo business. Per limitarlo o fermarlo i trafficanti vogliono più denaro di quanto ne guadagnerebbero imbarcandoli. Ecco perchè il flusso non diminuirà.
Salvini sarà perennemente alle prese con una nave, un peschereccio, un gommone che chiede un porto. Potrà continuare all’infinito a negarli. L’Europa non ne prende, lui non ha la forza di chiedere all’Austria, alla Francia, alla Svizzera di aprire le frontiere del Brennero, di Ventimiglia, di Como. L’Italia continuerà ad essere – per effetto del trattato di Dublino – un imbuto e del resto lui, Salvini, è alleato con tutti i governi di destra europei che vogliono che i migranti restino in Italia.
Insomma il Ministro dell’Interno ha lanciato una sorta di boomerang che prima o poi gli ritornerà indietro.
L’unica possibilità è adottare la cosiddetta “strategia Minniti“, cioè dare ai trafficanti più soldi di quanti ne guadagnerebbero facendo partire i barconi. Una strategia dai costi umanitari enormi e poi le milizie in Libia sono fluide: oggi sono forti e domani vengono sconfitte da altre che chiederanno altri soldi. Insomma il Mediterraneo continuerà ad essere solcato da migranti.