Segretari di partito che entrano e escono dalla stanze di Montecitorio per gli incontri con Di Maio e i capigruppo Toninelli e Grillo sulle trattative per le presidenze della Camera dei deputati e del Senato, trattative che a quanto pare non sono avanzate di molto.
Per il Partito democratico che ha incontrato la delegazione Cinque stelle si è parlato ancora solo di metodo, senza nessun nome. Di Maio pretende per il suo Movimento la Presidenza della Camera, Forse Fico che potrebbe intercettare qualche voto a sinistra, per il Senato dirimente invece sarà il vertice di domani di tutto il centrodestra.
Brevi incontri tra delegazioni, che si incrociano oggi con la lunga fila sia all’ingresso principale della Camera che davanti alla grande sala del Mappamondo, sono le file dei neodeputati arrivati oggi per la registrazione.
Sguardi sorpresi, un po’ intimiditi alcuni, da primo giorno di scuola, diffidenti altri, soprattutto la pattuglia dei cinque stelle, un numero molto grande, 223 deputati: in piccoli gruppi attraversano il Transatlantico accompagnati dai veterani che a loro intimano di tenersi lontani dai giornalisti. Così intimoriti che alcuni non dicono nemmeno il loro nome.
Altri invece sono più spavaldi: con lo zainetto sulle spalle cammina a testa alta salvatore Caiata, presidente del Potenza calcio, espulso dai Cinque stelle per un’inchiesta a Siena per riciclaggio. “Sono al servizio del Parlamento e spero di rientrare nel gruppo dei Cinque stelle”, dice sicuro di sé, ma per ora il Movimento non l’ha fatto nemmeno partecipare all’assemblea del gruppo che si è tenuta stamattina.
Ad osservare il via via in Transatlantico anche un cronista del Times.
Più rilassato Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo, ucciso dalla camorra, eletto nella fila del Pd. Da medico spera di poter entrare nella commissione sanità e sui Cinque stelle che hanno fatto l’en plein al sud, ammette che era ampiamente previsto e che a Napoli ha avuto modo di conoscerli, alla domanda su un dialogo con il Movimento risponde: “noi già ci parliamo, non abbiamo problemi”.
Ma per ora il confronto tra cinque stelle e Pd sulle presidenze segna il passo, oggi l’ultimo faccia a faccia con loro, “ci sentiremo solo al telefono” ha riassunto Martina, reggente del Pd.