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Piazza Fontana, la memoria e la giustizia

Una bomba devastante, nel salone centrale della Banca Nazionale dell’Agricoltura, un venerdì pomeriggio con la banca ancora piena. 17 i morti, 84 i feriti. Alle 16.37 del 12 dicembre 1969 l’attentato di piazza Fontana inanugurava la stagione della ‘strategia della tensione‘.

Quarantasette anni e molti processi dopo, i colpevoli non hanno nome e nessuno è stato condannato, sebbene l’ultima sentenza confermata nel 2005 dalla Cassazione spieghi come l’ambito in cui la Strage è maturata sia quello dell’estremismo nero veneto, guidato in quegli anni da Franco Freda e Giovanni Ventura. Le prove a loro carico, però, sono arrivate troppo tardi, quando un precedente processo li aveva già mandati assolti.

Se qualche spiraglio per riaprire una nuova inchiesta è arrivato di recente dalle condanne per la strage ‘sorella’ di piazza della Loggia a Brescia, i famigliari delle vittime sanno bene che ad oggi la Strage di piazza Fontana è una vicenda consegnata ai libri di Storia, e chissà mai se i ragazzi li leggeranno.

Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione, ci racconta come si svolgeranno le commemorazioni nella giornata di oggi e spiega come sarà possibile trasmettere la memoria di ciò che è stato alle generazioni future.

Ascolta l’intervista di Lorenza Ghidini e Massimo Alberti a Carlo Arnoldi, Presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime della strage di piazza Fontana

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    Federica Molteni sta per debuttare al Teatro della Cooperativa con "Gino Bartali, eroe silenzioso", uno spettacolo che racconterà non soltanto la vita di un campione di ciclismo, ma anche la storia dell’Italia e degli italiani al tempo del fascismo, della fatica dello sport e del silenzio delle azioni più coraggiose. "Era Giusto. Era Bartali. E LEI lo porta in scena. È il teatro degli eroi del ciclismo. Spesso eroi non per caso. Spesso eroi nella vita, di cui il ciclismo è perfetta metafora. Una storia rimasta nascosta per 70 anni. Nel 2013 Gino Bartali è stato dichiarato «Giusto tra le nazioni» dallo Yad Vashem, per aver salvato centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra mondiale", si legge nella descrizione dello spettacolo diretto da Carmen Pellegrinelli e prodotto da Luna e GNAC Teatro. Federica Molteni è stata ospite di Ira Rubini nella puntata di Cult di martedì 25 febbraio.

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    I conti non tornano. I tagli al cuneo fiscale annunciati dal governo per “arricchire” un po’ le bustepaga delle persone, producono effetti pasticciati. A gennaio 2025 chi guadagna poco ha preso ancora meno. A febbraio sarà lo stesso. Il governo, dopo aver negato il problema, ha annunciato modifiche per correggere l’effetto. Che ancora non si vedono. Ospiti: Christian Ferrari, segreteria nazionale Cgil; Paolo Naticchioni, economista, Università Roma Tre; Nicolò Giangrande, Resp. Ufficio Economia Cgil. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

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