Preferisce parlare del merito, senza rivelare come voterà il 4 dicembre. “C’è molta confusione in vista del referendum, è importante dare il proprio contributo con imparzialità“.
Ma l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia fa capire come la pensa sulla riforma costituzionale, anche se il suo voto – dice – sarà comunque legato alla prospettiva di una modifica della legge elettorale. Non ha motivo di non credere al PD quando promette che l’Italicum verrà cambiato e in quel caso, se riscontrasse un impegno “serio e concreto”, lascia intendere che il suo sarebbe un sì alla riforma costituzionale.
Ancora più importante però, dice Giuliano Pisapia che si definiche un “pontiere”, sarà quello che potrà succedere dal giorno dopo il referendum, le prospettive di una ricostruzione del centrosinistra (anzi della “sinistra-centro”, com’era la coalizione che lo sosteneva al Comune di Milano) per fare in modo che un futuro Governo abbia i numeri per fare politiche più a sinistra di quelle di Renzi, frenato dall’innaturale ma obbligata alleanza con Alfano.
Certo – spiega Pisapia – se vincesse il No il Presidente del Consiglio potrebbe dimettersi e allora rischieremmo di ritrovarci con un Governo ancora più centrista. “Io lavoro per aiutare a crescere una sinistra che, alleata del PD, riprenda in mano le redini del Paese. Se pensiamo che il PD sia perso, abbia cambiato Dna, non sia più di sinistra finiamo per regalare l’Italia alla destra”.
Ascolta l’intervista integrale a Giuliano Pisapia di Lorenza Ghidini e Luigi Ambrosio