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Tremiti: vade retro, plastica

rifiuti di plastica in spiaggia

Metti che uno cammina sulla spiaggia incontaminata e, tra la sabbia, spunta una forchetta di plastica. Metti che poi si tuffa nell’acqua cristallina e ci trova una scatola di polistirolo. Magari pensa: mi avevano detto che le isole Tremiti sono un paradiso naturale incontaminato e invece…

Per evitare tutto questo il sindaco Antonio Fentini è passato al contrattacco: dal primo maggio saranno vietate tutte le stoviglie di plastica, tanto usate dai turisti che fanno i pic-nic e spesso abbandonate al loro destino.

“Ho firmato l’ordinanza pochi giorni fa, in modo che i residenti abbiano il tempo per informarsi e recepirla“, spiega il sindaco. “Ogni esercizio potrà rifornirsi di contenitori e buste biodegradabili dove crede e iniziare a usarle“. “All’inizio saremo soft, ma poi arriveranno le multe per chi trasgredirà“, promette. Per applicarle saranno predisposti anche due vigili urbani in più.

Come in tutta Italia – prosegue il sindaco –  anche qui sono già vietate le buste nei supermercati. Già cinque anni fa chiesi all’Anci di vietare le cassette di polistirolo ma non ottenni risultati, adesso ci muoviamo da soli“.

Le Tremiti, cinque isole nel mare Adriatico, dette anche Diomedee, sono parte del Parco Nazionale del Gargano e dal 1989 una porzione del territorio costituisce la Riserva naturale marina delle Isole Tremiti.  Un luogo che ha nell’ambiente, e nel mare in particolare, la propria principale fonte di sostentamento e ricchezza.

“Noi viviamo di ambiente“, dice ancora il sindaco Fentini, “noi questo abbiamo: la pineta, il mare, non possiamo permettere che chi non ha rispetto per la natura rovini tutto“. Anche i turisti? “Purtroppo spesso la gente è maleducata, quando è fuori da casa sua, abbandona tutto in giro“.

E così dal primo maggio scatta il giro di vite, con multe fino a 500 euro. Ma sarà solo il primo passo: il prossimo sarà il divieto di usare bottiglie di plastica e contenitori di polistirolo, utilizzato soprattutto da pescatori.

Pensi, – racconta Fentini – il materiale costa così poco che se un peschereccio perde in mare una balla da cento cassette, non si ferma neanche a recuperarla. E il polistirolo se ne va in mare“.

Insomma, il sindaco anti-plastica va alla guerra. Ma nessuno si è lamentato per i divieti? “Per ora no – assicura lui – hanno capito che lo faccio per le nostre isole“.

La decisione del comune pugliese arriva dopo la ricerca pubblicata dall’Istituto di scienze marine del Cnr di Genova, dall’Università politecnica delle Marche e da Greenpeace Italia che ha evidenziato la presenza nel Mediterraneo di livelli di micro plastiche paragonabili a quelli dei vortici che si formano nel Pacifico. Nelle acque delle Tremiti sono stati rilevati 2,2 frammenti di micro plastiche per metro cubo.

rifiuti di plastica in spiaggia

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    Alessandro Principe
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