Approfondimenti

Il vero prezzo delle fragole

Foto di Stefania Prandi
    Per la raccolta delle fragole e degli altri frutti rossi che troviamo in diversi supermercati e mercati italiani, quest’anno nelle serre di Huelva, in Andalusia, nel sud della Spagna, servivano 18mila donne marocchine. Le braccianti sono state reclutate attraverso il Contratto in origine, un programma per importare la manovalanza stagionale. Sono in maggioranza sposate e con figli: così non cercheranno di restare a vivere in Spagna, illegalmente, una volta finita la stagione e scaduto il permesso di soggiorno. Un libro appena pubblicato dalla casa editrice Settenove, intitolato Oro Rosso, racconta la condizione di questa forza lavoro che ogni anno emigra da un lato all’altro del Mediterraneo. La giornalista e fotografa Stefania Prandi è stata per un mese tra le serre di Huelva, negli oltre 10mila ettari dove si producono 300mila tonnellate di fragole e frutti rossi all’anno, intervistando non solo le lavoratrici marocchine, ma anche le romene, le bulgare, le spagnole. La cronaca di questi incontri mostra una realtà fatta di abusi verbali, fisici, molestie sessuali, ricatti e anche stupri. Un vero e proprio sistema di sfruttamento, con le braccianti che resistono come possono pur di mantenere il posto. Rumene, bulgare, polacche e marocchine vivono a gruppi di 20, 50, anche 100, in casolari fatiscenti in mezzo alla campagna, in container immersi nelle serre, in alcuni casi circondati dal filo spinato e dalle guardie. «Quasi tutte le donne che ho incontrato hanno raccontato di conoscere qualcuna che è stata molestata oppure di essere state vittime direttamente di avances, ritorsioni o abusi sessuali» dice Prandi. «Non è semplice nominare le violenze, perché c’è sempre il timore che i padroni, come vengono chiamati i proprietari delle aziende agricole, possano scoprirle, punendole o cacciandole. Inoltre c’è il senso di vergogna, la paura di non essere credute, la consapevolezza che la giustizia non è per tutti». Secondo Pastora Cordero Zorrilla, del sindacato Comisiones Obreras (CCOO), ogni anno nella provincia di Huelva si fatturano oltre 320 milioni di euro, un giro di denaro tale che benché tutti sappiano degli abusi, nessuno voglia parlarne. In genere, sul territorio, si ascoltano affermazioni come questa: «Qui non ci sono problemi, non esiste discriminazione contro le donne».

    Copertina Oro Rosso

    Tra le pagine di Oro Rosso, le lavoratrici «invisibili» prendono la parola. A raccontare sono Kalima, che dopo stupri ripetuti decide di abbandonare l’azienda agricola e denunciare, Anka, che si è «salvata» sposando uno spagnolo, ma non riesce a dimenticare gli anni di abusi, e Nadia che per 10 giorni è stata costretta, con altre braccianti, a mangiare cibo per cani perché il «padrone» non la pagava. E non c’è soltanto la Spagna in quest’indagine indipendente, durata più di 2 anni, con oltre 130 interviste a lavoratrici, sindacalisti e associazioni, e realizzata con grant e finanziamenti internazionali. Ci sono anche Vittoria, in Sicilia, Bari, Foggia, Taranto, in Puglia e Souss- Massa, in Marocco. «È stato difficile condurre l’inchiesta soprattutto a causa dell’omertà diffusa» spiega Prandi. «Spesso mi è stato consigliato, o meglio intimato, di lasciare perdere. La violenza sul lavoro nelle aree del Mediterraneo sulle quali mi sono concentrata, perché sono tra le principali esportatrici di verdura e frutta in Europa e impiegano manodopera soprattutto femminile, è ancora tabù». Nonostante le condizioni oggettivamente pesanti, le donne di Oro Rosso parlano della vita che si trovano davanti, di quella che vorrebbero, del futuro che sperano per le loro figlie, e della voglia di ribellione.

    Le foto del progetto Oro Rosso saranno in mostra a Bologna, al Baraccano, dal 20 aprile al 10 maggio 2018.

  • Autore articolo
    Chiara Ronzani
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 21/01 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 21-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 22/01 07:00

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 22/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 22/01/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 22/01/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 22-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di mercoledì 22/01/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 22-01-2025

  • PlayStop

    PoPolaroid di mercoledì 22/01/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 21-01-2025

  • PlayStop

    Avenida Brasil di martedì 21/01/2025

    La trasmissione di musica brasiliana di Radio Popolare in onda dal 1995! Da nord a sud, da est ad ovest e anche quella prodotta in giro per il mondo: il Brasile musicale di ieri, di oggi e qualche volta di domani... Ogni martedì dalle 23.00 alle 24.00, a cura di Monica Paes. Potrete anche, come sempre, scaricare i podcast e sentirla quando e quante volte volete... https://www.facebook.com/groups/avenidabrasil.radio/ https://www.facebook.com/avenidabrasil.radio/

    Avenida Brasil - 21-01-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 21/01/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 21-01-2025

  • PlayStop

    Delorean di martedì 21/01/2025

    Un mezzo di trasporto specializzato in viaggi del tempo musicali, per intercettare le frequenze di dischi storici o di nicchie sfigatissime, attraverso gli occhi della “generazione boh”. Tutti i martedì dalle 21:30, a cura di Luca Santoro. IG: @lucaa.santoro

    Delorean - 21-01-2025

  • PlayStop

    Tutti in classe di martedì 21/01/2025

    a cura di Alex Corlazzoli e Lara Pipitone

    Tutti in classe - 21-01-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 21/01/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 21-01-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 21/01/2025

    1) La tregua a Gaza, la guerra in Cisgiordania. Netanyahu annuncia una vasta operazione militare a Jenin “e non finisce qui”, dice il premier israeliano. L’operazione arriva poche ore dopo il cambio della guardia alla Casa Bianca. (Ahamd Odeh da Jenin, Chiara Cruciati - Il Manifesto) 2) L’era Trump è iniziata. Il nuovo presidente statunitense firma una raffica di ordini esecutivi e dichiara lo stato di emergenza al confine sud. Le conseguenze sono già evidenti: lo zar di confine annuncia che i raid contro i migranti partono oggi. (Roberto Festa) 3) I giornali cinesi reagiscono al discorso inaugurale di Trump. Pechino apprezza i torni moderati nei suoi confronti e la decisione su TikTok. (Gabriele Battaglia) 4) Leonard Peltier torna a casa. Joe Biden commuta la pena dell’attivista per i diritti dei nativi americani in carcere da mezzo secolo. (Claudio Agostoni) 5) Spagna, torna il caso Juana Rivas, che ha scatenato un conflitto di competenza tra la magistratura italiana e quella spagnola. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Denis Law, il re del grande Manchester United (Luca Parena)

    Esteri - 21-01-2025

  • PlayStop

    Nooo, prendi me!

    quando ritroviamo la preziosa consulenza legale di Norma De Cavillis, chiamiamo il popolo di Poveri ma Belli alla prenotazione di un posto in auditorium per la presentazione del fumetto Piantagioni, la sewra del 23 gennaio e infine dedichiamo un microfono aperto a discriminare l'ascolto attraverso il collocamento sopra o sotto la soglia dello stipendio lordo medio appena comunicato dall'Istat

    Poveri ma belli - 21-01-2025

Adesso in diretta