Come certo saprete, Radio Popolare ha dato vita a una campagna d’opinione coi suoi ascoltatori per trovare una casa all’opera di Enrico Baj, “I funerali dell’anarchico Pinelli”. Il proprietario dell’opera, il gallerista Marconi ha espresso da diversi anni l’intenzione di donare l’opera alla città di Milano, a condizione che il comune trovasse un luogo adeguato a ospitarla.
Obiettivamente si tratta di un’opera dalle dimensioni importanti, ma probabilmente il vero motivo della difficoltà del Comune a trovarle un posto è la sua portata politica, infatti quello di Baj è un dito puntato su una grande ingiustizia che ha portato alla morte di Giuseppe Pinelli, precipitato dalla finestra della questura nel dicembre 1969 durante l’interrogatorio dopo la strage di piazza Fontana che lo vedeva ingiustamente accusato.
Un’opera, quella di Baj, che appartiene alla nostra storia e alla storia della città, quindi Radio Popolare ha pensato di sollecitare il sindaco e l’assessore alla Cultura a trovare finalmente una collocazione permanente a quest’opera tanto bella quanto scomoda. Abbiamo dunque invitato voi ascoltatori a scrivere al sindaco e all’assessore sollecitando la decisione e magari indicando il luogo dove vorreste vedere l’opera di Baj. Avete risposto con partecipazione ed entusiasmo, abbiamo pubblicato sul sito della radio le vostre mail, abbiamo ascoltato le vostre proposte nelle trasmissioni con un fiume di messaggi. Bene, i luoghi più gettonati sono: Palazzo Reale, il Museo del ‘900, la Triennale, il MUDEC, il Padiglione d’Arte Contemporanea e ancora altri.
Grazie alla vostra partecipazione e al nostro impegno, siamo riusciti a muovere le acque, infatti l’assessore alla cultura Del Corno ha risposto in Consiglio comunale all’interpellanza sulla questione di Paola Bocci, presidente della Commissione Cultura, dicendo che è partito l’iter per verificare se è idoneo lo spazio di via Larga presso l’anagrafe, luogo caldeggiato dall’assessore, che però non entusiasma né noi né gli ascoltatori.
Insomma la questione è ancora aperta e la radio continuerà a seguire la vicenda, anche col prezioso contributo alla campagna di Piero Scaramucci, autore con Licia Pinelli del libro “Una storia quasi soltanto mia”, e con tutti gli ascoltatori. Per tenere viva la memoria su una vicenda tanto dolorosa. Intanto vogliamo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno partecipato fino a ora.