Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris è stato ospite questa mattina de Il Demone del Tardi a Radio Popolare.
Ai nostri microfoni De Magistris ha difeso il suo tentativo di non concedere a Matteo Salvini alcuno spazio comunale a Napoli.
“Assolutamente sì” è stata la risposta di De Magistris alla domanda se il suo proposito di impedire al leader della Lega di parlare in un luogo nella disponibilità del Comune fosse dettato da motivazioni politiche e non di altro genere.
Qual è il discrimine tra il poter parlare in uno spazio del Comune e il non poterlo fare?
“Ma non è un leader politico”
Come non è un leader politico? E’ il segretario di un partito nazionale
“Sì -risponde De Magistris- ma mi pare di essere stato chiaro. Il discrimine sono la propaganda e il pensiero politico di Salvini. E’ razzista, anti meridionale, odia i napoletani ed è xenofobo. Una amministrazione che è fortemente improntata ai principi di uguaglianza, giustizia, solidarietà, fratellanza e apre alla diversità non può consentire che in un luogo nella nostra disponibilità Salvini venga a portare il suo pensiero politico. A me sembra una posizione assolutamente pacifica, netta, forte e radicale”.
De Magistris poi risponde indirettamente al leader della Lega che ieri lo ha invitato a un confronto pubblico usando parole che potrebbero anche essere lette in chiave di un futuro ruolo politico nazionale.
Accetterebbe un confronto pubblico con Salvini?
“Se lui continua così, e mi pare che si stia pensando a candidare a essere il leader del centrodestra per il futuro, finita l’esperienza di Sindaco, si potrebbe ipotizzare”
E adesso?
“Sì non c’è problema, se capita in un dibattito pubblico sì, non mi sottraggo mai anche se faccio un po’ di fatica a confrontarmi con chi pensa che Napoli è colera. A confrontarmi con i fascismi faccio sempre un po’ di fatica. Sono un democratico convinto, mi confronto con tutti ma con chi fa apologia del fascismo un po’ meno”.
“Chiariamo che noi non abbiamo mai vietato nulla” continua De Magistris “È una strumentalizzazione per attaccare il sindaco di Napoli. Trovatemi una dichiarazione in cui ho detto che Salvini non può venire a Napoli, non può passeggiare per Napoli, non può parlare. Noi abbiamo detto che non concediamo un luogo nella disponibilità del Comune a chi fa politica di odio nei confronti di Napoli e del Sud.
È questo il punto: lei non avrebbe dato una sala pubblica del Comune a Salvini
“Esattamente. Come non la darei domani se me la chiedesse un colletto bianco riconducibile a Totò Riina. Nei confronti di alcune categorie sociali e politiche, il Comune della città delle quattro giornate, che si è liberata con una rivolta di popolo per prima dalla dittatura nazifascista, noi facciamo delle scelte politiche”.
De Magistris stigmatizza gli scontri di sabato scorso a margine del corteo di protesta contro la presenza di Matteo Salvini a Napoli ma, anche oggi, continua la polemica con il ministro dell’Interno, Minniti.
“C’era un luogo a 50 metri dalla Mostra d’Oltremare che il ministro Minniti sa perfettamente era stato individuato. Mi chiedo come mai ci si è incaponiti a usare uno strumento che non ho mai visto, l’Articolo Due, per requisire al Mostra d’Oltremare, per farlo a capriccio, a mo’ di dispetto nel luogo del Comune di Napoli. Non ha contribuito ad alleggerire il peso di una tensione evidente. Non sto dicendo che è colpa di Minniti o di altri, non è colpa di nessuno ma sono altri che mi addossano una colpa che non ho. Noi siamo parte lesa perché se qualcuno ha esercitato violenza ha danneggiato la città. Se qualcuno non è riuscito a garantire che le cose potessero andare pacificamente noi siamo parte lesa”.
Comunque ci conferma che la sua scelta sarebbe stata basata su motivazioni politiche e non di altro tipo
“Assolutamente si”
Ascolta l’intervista con Luigi De Magistris a cura di Luigi Ambrosio e Gianmarco Bachi