Che a “scendere in piazza per la sovranità” sono stati circa 300 militanti. Una manifestazione nazionale, annunciata da settimane, con la presenza del segretario nazionale del partito.
Che intruppati e schierati come un battaglione, non hanno attirato la curiosità di alcun passante. L’isolamento era sostanziale e materiale.
Che buona parte della loro campagna elettorale sarà contro il Movimento 5 Stelle e la Lega. Lì pensano di pescare qualche voto in più.
Che già lo sapevamo, ma l’amore verso Vladimir Putin e il “modello russo” è sempre più forte.
Che vogliono una “Italia cristiana, mai musulmana”. Le frontiere chiuse, il protezionismo economico e la famiglia “tradizionale”.
Che il gender e le coppie gay che si sposano sono il “mondo che sta finendo” perché “un’Europa nuova sta sorgendo”.
Che “l’imperialismo marxista e americano sono finiti”.
Che “l’avversario non c’è più per strada e sono finite le giornate difficili per Forza Nuova a Milano”.
Che sì, sabato hanno manifestato in centro a Milano con estrema facilità in un luogo evocativo come l’Arco della Pace.
Che concedere un corteo, seppur di alcune centinaia di metri, è stato un cedimento che chi ha gestito l’ordine pubblico poteva evitare.
Che l’antifascismo milanese è un po’ rituale e poco incisivo.
E poi abbiamo visto un gruppetto di adolescenti tra i 12 e i 16 anni, abituati a fare piazza il sabato pomeriggio sotto l’Arco della Pace, cresciuti con adolescenti come loro arrivati da altri paesi, che i discorsi dei neofascisti li hanno liquidati come “allucinanti” e gli insulti a uno di loro nero “fuori dal mondo”. In una piazza deserta, è toccato a loro “fronteggiare” i militanti di Forza Nuova deridendoli per quelle parole alle loro orecchie incomprensibili.
Avevano una piccola cassa portatile e a un certo punto hanno sparato a tutto volume “Non pago affitto” di Bello FiGo, la canzone che sta facendo impazzire i razzisti italiani dopo l’apparizione in Tv con Alessandra Mussolini e che sta mobilitando comitati di destra per far saltare i concerti del ventiduenne italo-ghanese.
Adolescenti che, tra un rapper nero che piglia per il culo tutti e la Mussolini, sanno da che parte stare. E che prima di essere cacciati via dal servizio d’ordine hanno dabbato i forzanovisti deliziosamente.
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