“Abbiamo scelto un percorso diverso, la volta scorsa fu un errore presentare il provvedimento a fine mandato. Prima di riprendere le trattative con Ferrovie dello Stato chiediamo al Consiglio Comunale di individuare gli obiettivi”.
Così Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, alla vigilia dell’approdo in Commissione del provvedimento chiamato a cambiare il volto degli scali cittadini dismessi. La mancata approvazione di un progetto per riqualificare un milione e trecentomila metri quadrati di aree ferroviarie inutilizzate rimane la grande incompiuta dei cinque anni da sindaco di Giuliano Pisapia.
Si trattava di immaginare di nuovo interi quartieri della città, da Farini allo Scalo Romana, dalla Stazione di Porta Genova a Lambrate, da Greco-Breda e Rogoredo a San Cristoforo. Un’occasione perduta, che portò con ségh pesanti code polemiche nella maggioranza di centrosinistra a pochi mesi dal voto.
Oggi l’amministrazione, passata a Giuseppe Sala, ci riprova. E riparte da un progetto chiamato Rotaie Verdi, cui ha collaborato il WWF, che prevede la realizzazione di un parco lineare che unisce gli scali della zona Sud: San Cristoforo, Porta Genova e Porta Romana.
“Sono convinto che questa volta ce la faremo: la maggioranza è compatta sulla delibera di indirizzo e in aula e le opposizioni hanno avuto fino a ora un atteggiamento costruttivo” dice Maran, ospite questa mattina a Snooze.
Riascolta l’intervista all’assessore all’Urbanistica