Approfondimenti

G8 Genova: cosa è stato quel luglio 2001

Berlusconi aveva vinto le elezioni per la seconda volta, da soli 40 giorni. Largamente, il suo sarebbe stato il governo più longevo della Repubblica. A Genova, in luglio, l’esordio. Il 19 luglio del 2001, andava in scena il G8, i capi di Stato dei Paesi più industrializzati, passerella del neolibersimo mondiale. Berlusconi li accolse con una scenografia mussoliniana, scenari posticci, cuore delle cerimonie in mare, su una nave, città blindata da migliaia di agenti, carabinieri, anche finanzieri, per contenere le manifestazioni dell’opposizione, che non era quella del centrosinistra – vergognosamente assente – ma quella dei movimenti no-global (si diceva allora), attorno ai quali era accorsa tanta gente, forse 300mila persone, militanti ma anche popolo sensibile all’etica di una economia non dettata dai mercati, popolo schierato con la democrazia che già si percepiva in pericolo in Italia, con i diritti delle persone che già si sapeva aggrediti nel mondo da interessi globali.

Attorno al centro di Genova furono erette barriere a delimitare una “zona rossa” invalicabile. Blocchi ai caselli autostradali. Treni fermati, cancellati, dirottati per drenare l’afflusso. Gli scontri cominciarono il secondo giorno e proseguirono per 48 ore, con brevi intervalli. Cariche contro la folla, inseguimenti nei vicoli, aggressioni a popolo inerme, tutti ricordano il carosello dei black block, gruppi mascherati che innescavano scontri, fuggivano inseguiti ma mai raggiunti da agenti che lungo il percorso bastonavano tutti gli altri. L’enorme corteo che si sbandava, famiglie, persone palesemente pacifiche bloccate tra gas lacrimogeni, cariche, persino sbarchi dal mare di agenti che attaccarono ai fianchi. Si fece in modo che la folla non avesse vie di sbocco, fosse intrappolata, non si volle disperdere ma si volle ferire. Un’operazione militare guidata da una cabina di regia, allestita da Claudio Scajola, ministro dell’Interno, presidiata da Gianfranco Fini, vicepresidente del Consiglio.

Fu chiaro (e Radio Popolare lo disse subito in una memorabile diretta) che erano saltate le garanzie democratiche, che non si mirava a proteggere il G8 ma a esercitare una prova di forza tesa a demolire le opposizioni politiche e sociali, a scoraggiare proteste, a connotare la fisionomia di un potere che non si sarebbe lasciato condizionare dai parametri di una democrazia, un nuovo potere che qui voleva marcare fino in fondo la sua autonomia da valori etici, costituzionali, politici che erano corsi dopo la caduta del fascismo.

E fu ancora più chiaro quando cadde Carlo Giuliani, colpito da un colpo di pistola di un carabiniere, sparato da meno di due metri di distanza, con il pretesto incredibile della legittima difesa. Il sangue del ragazzo non modificò in alcun modo il piano d’azione. Nella notte fu assalita a freddo la scuola Diaz, dove dormivano manifestanti, letteralmente massacrando decine di persone, esibendo bottiglie Molotov messe lì dalla polizia e indicate come prove a carico. E ugualmente il piano proseguì nella caserma della Celere di Bolzaneto dove i fermati furono percossi, torturati, alle ragazze furono strappati i piercing, umiliati con il solo intento di demolire ogni velleità di contestazione.

La presenza di tanti stranieri, le cronache di tanti giornalisti (alcuni dei quali furono fisicamente menomati) consentirono che la stampa internazionale e non poca di quella italiana denunciassero gli orrori di Genova. E se ne parlò per mesi, con qualche ripercussione sugli equilibri di governo, almeno fino all’11 settembre quando l’attacco alle Torri Gemelle cambiò le priorità delle cronache.

La stagione più intensa del parafascismo berlusconiano era comunque cominciata. Attingeva a profonde pulsioni qualunquiste della società italiana, si giovava della crescente inconsistenza di alternative della sinistra, sia pure goffamente, e navigando tra clientele, mafie, corruttele, proponeva nuovi modelli della gestione della cosa pubblica le cui conseguenze, a distanza di 15 anni, sono la zavorra del presente.

I DS, poi PD, ne uscirono ulteriormente indeboliti, per l’assenza a quel confronto cruciale. Non avevano capito che lì si giocava una battaglia per la democrazia. La sinistra più radicale, ambientalista, impegnata nelle battaglie civili, nella difesa dei diritti, ne usciva frastornata, pagava la fiducia nella protesta democratica che si era rivelata troppo vulnerabile in assenza di un solido referente politico. Era destinata a frantumarsi in mille rivoli, ciascuno encomiabile, ma incapace di sintesi complessive che aggregassero un progetto alternativo convincente. E anche questa, ancora, è storia del presente.

  • Autore articolo
    Piero Scaramucci
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 13/03 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 13-03-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 13/03 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 13-03-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 13/03/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 13-03-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 13/03/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 13-03-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 13/03/2025

    1) La distruzione delle strutture di assistenza riproduttiva a Gaza è genocidio. In un rapporto l’Onu evidenzia come Israele abbia ripetutamente e intenzionalmente colpito la capacità riproduttiva dei palestinesi. (Giordano Segneri - Ufficio Onu per gli aiuti umanitari a Gaza) 2) Vladimir Putin apre alla possibilità di una tregua di 30 giorni con l’Ucraina, ma vuole discutere i dettagli con gli Usa. Questa sera il presidente russo incontra a Mosca l’inviato di Trump (Giovanni Savino - Università di Napoli, Roberto Festa) 3) Sud Sudan, a rischio la tregua nel più giovane stato africano. Riesplodono gli scontri tra le due principali etnie del paese. (Sara Milanese) 4) Armi per Pensioni. In Francia il tavolo sul sistema pensionistico si scontra con il contesto internazionale e con i costi del riarmo. (Francesco Giorgini) 5) Argentina, il mistero degli Ultras che protestano con i pensionati. Un gruppo di tifoserie organizzate si sono uniti alle manifestazioni settimanali contro i tagli di Milei, ma potrebbero agire per conto di terzi. (Alfredo Somoza) 6) World Music. A 50 anni dall’Indipendenza di Capo Verde, Mario Lucio pubblica il suo nuovo album Indepandance. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 13-03-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 13/03/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 13-03-2025

  • PlayStop

    Murubutu presenta il nuovo album "La Vita Segreta delle Città"

    Si chiama "La Vita Segreta delle Città" l'ultimo lavoro di Murubutu, un album fatto di storie che nascono e si legano a luoghi diversi, che ne influenzano lo sviluppo, nel loro mutare a loro volta. Come sempre, il professore del rap italiano regala un disco profondo e complesso, che ha raccontato oggi a Jack intervistato da Matteo Villaci.

    Clip - 13-03-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di giovedì 13/03/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 13-03-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 13/03/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 13-03-2025

  • PlayStop

    Playground di giovedì 13/03/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 13-03-2025

  • PlayStop

    Continuità affettiva

    Nella puntata del 7 marzo abbiamo parlato di affidi, adozioni e di continuità affettiva. Nostro ospite Paolo Agnoletto, avvocato, genitore affidatario, e vicepresidente dell'associazione La carovana, una comunità di famiglie, coppie e single che hanno sentito l’urgenza di valorizzare la propria presenza sociale costituendo una associazione di famiglie accoglienti più ampia, capace di comunicare ed interloquire efficacemente con gli affidatari e le altre associazioni familiari, ma anche con la città e le istituzioni.

    37 e 2 - 13-03-2025

  • PlayStop

    Jack di giovedì 13/03/2025

    Con Gurbaaz parliamo del ritorno e dell'evoluzione del rapper indiano Yo Yo Honey Singh, con Disma Pestalozza commentiamo l'annuncio della data di uscita del nuovo disco di Neffa, ospitiamo Murubutu che ci parla del suo ultimo disco "La Vita Segreta delle Città"

    Jack - 13-03-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 13/03/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 13-03-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 13/03/2025

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali ospite Anna Maria Gibellini, Naturalista, responsabile @Sportello Pipistrelli, @oasi Wwf Valpredina per parlare di chirotteri, ma anche di Oasi Smeraldino. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 13-03-2025

Adesso in diretta